Bufala

Pausa di due minuti: leggi questo per salvarti dall’infarto!

Una doverosa premessa prima di leggere questo articolo è di obbligo: abbiamo un archivio pieno di bufale, bufalette e “consigli della serva” che promettono come salvarsi dall’infarto.

E nessuno di questi consigli è efficace: l’unica cosa da fare, l’unica cosa che salva delle vite è chiamare il medico, immediatamente.

È preferibile chiamare un’ambulanza per un falso allarme che fidarsi dei consigli medici di Goccediluna07, ragazzina un pochitto pazzerella e del suo fidanzato Napalm51, rissoso postulante della Rete e quindi perire acclamato dalle folle.

Ciò premesso, ci tocca ora censire l’ennesima iterazione di una bufala con cui siamo venuti a contatto mille volte.

Pausa di 2 minuti per leggere questo:

1. Diciamo che sono le 19:25 e stai andando a casa (solo ovviamente) dopo una giornata di lavoro insolitamente difficile.
2. Sei davvero stanco, sconvolto e frustrato.
3 Improvvisamente, inizi a provare dolore al petto che comincia a irradiarsi nel braccio e la mascella e nel cuore. Sei a soli cinque chilometri dall’ospedale più vicino a casa.
4. Purtroppo, non sai se sarai in grado di andare così lontano.
5. Hai ricevuto una formazione sulla RCP, ma la persona che ti ha insegnato il corso non ti ha detto come gestirlo su te stesso.
6. Come sopravvivere a un attacco di cuore quando si è SOLI?
la persona il cui cuore batte male perché molte persone sono sole quando subiscono un attacco di cuore non assistito, e che comincia a sentirsi debole, ha solo circa 10 secondi prima di perdere conoscenza.
7. Tuttavia, queste vittime possono aiutare se stesse tossendo ripetutamente e con molta forza.
Un respiro profondo da prendere prima di ogni tosse e tossire profondamente e prolungato, come durante la produzione di espettorato nella parte inferiore del torace.
La respirazione e la tosse devono essere ripetute ogni due secondi e tenere premuto fino all’arrivo, o fino a quando il cuore riprende a battere normalmente di nuovo.
8. Respirare profondamente per portare ossigeno nei polmoni e i colpi di tosse rianimano il cuore e mantiene il sangue in circolazione.
La pressione sul cuore aiuta anche a ripristinare la frequenza cardiaca normale.
In questo modo, le vittime di un attacco di cuore possono andare in ospedale.
9. Diciamo che un sacco di altre persone sono interessate a questo, si potrebbe salvare le loro vite !!
10. Un cardiologo dice che se tutti coloro che ricevono questa mail la inoltrano a 10 persone, si può scommettere che salveremo almeno una vita.
11. Invece di inviare barzellette, per favore … contribuire inviando questo messaggio che può salvare la vita di una persona.
12. Se questo messaggio ritorna di nuovo da te … più di una volta … per favore non arrabbiarti… Dovresti, al contrario, essere felice di avere molti amici che si preoccupano di te e continuare a ricordarti come affrontare un attacco di cuore.

Tieni il dito sul messaggio e tocca Trasferisci.

L’analisi della bufala

Come avrete visto nel nostro archivio, questa è una versione semplificata e resa più “ruffiana e amichevole” delle iterazioni passate. Perché, se c’è una cosa che riscontriamo con orrore, è come di passaggio in passaggio le bufale vengano redatte in una lingua sempre più atroce, arricchita da consigli su come condividerle che postulano un utente di livello socioculturale sempre più basso e con appelli all’emotività che escludono ogni vestigia di razionalità.

Riassumendo e semplificando anche noi, chi riscrive le bufale lo fa trattando l’utente medio come un bambinetto stolto, perché probabilmente si aspetta di trovarsi un pubblico di tale fattura.

Esattamente come ci si rivolgerebbe ad un bambino, ecco l’appello alla persona: stai avendo un infarto, hai i sintomi dell’infarto, cosa fai?

E qui cominciano gli errori, a ripetizione. Quelli che potrebbero uccidere gli incauti che hanno letto questo articolo

I sintomi dell’infarto possono essere i più insospettabili

Fermo restante che, ripetiamo, ogni dubbio va risolto col repentino contatto dell’assistenza sanitaria, basta ricorrere alla Fondazione Veronesi per capire che l’elenco dei sintomi fornito nell’articolo è quantomeno confuso e incompleto.

In molti casi l’infarto miocardico (del muscolo cardiaco) è preannunciato da alcuni sintomi:

  • Il ‘dolore al petto o angina pectoris’ che insorge in occasione di uno sforzo, di un’emozione o senza causa apparente. È un dolore di intensità variabile, localizzato al centro del petto e dietro allo sterno, che dà origine a una sensazione angosciante di costrizione come una morsa, oppure a un dolore/bruciore che può irradiarsi anche alla mascella (come un fortissimo mal di denti), alle spalle, alle braccia, alle mani e alla schiena. Anche l’intensità del dolore è variabile, come le sue manifestazioni: può infatti essere di breve durata (qualche minuto) o prolungato, e accompagnarsi a una sensazione di forte affaticamento, nausea e sudorazione fredda.
  • Dolori più localizzati, che anche in questo caso possono avere sede e durata variabili, che assomigliano di più a un bruciore o a una ferita che alla stretta tipica del dolore da angina pectoris.

I sintomi di infarto nelle donne possono essere diversi e meno evidenti rispetto a quelli che si verificano negli uomini. In aggiunta ai campanelli di allarme enunciati e comuni a entrambi i sessi, possono comparire anche:

  • Dolore addominale o bruciore di stomaco
  • Cute umida
  • Stordimento o capogiri.

Anche così, noterete come la Fondazione Veronesi non parla di totalità dei casi, ma di “molti casi”: proprio perché con la salute non si scherza.

Tossisci! Devi tossire per salvarti dall’infarto! Tossisci ripetutamente!

Tossire per salvarti dall’infarto, senza alcuna supervisione se non una mail di fronte, è il modo migliore per rendere la tua dipartita particolarmente sgradevole e certa.

Come ricorda Snopes, se alcune tecniche di respirazione possono in determinati casi aiutare, fermarsi acriticamente a tossire ad ogni insulto cardiaco in corso potrebbe potenzialmente uccidere il malcapitato finito a seguire un simile consiglio.

Cough CPR is not a new procedure: it has been around for years and has been used successfully in isolated emergency cases where victims realized they were on the verge of fainting and about to go into full cardiac arrest (their hearts were about to stop) and knew exactly how to cough so as to keep enough oxygen-enriched blood circulating to prevent them from losing consciousness until help could be sought, or they were under the direct care of physicians who recognized the crises as they were taking place and were on hand to instruct patients step by step through the coughing. Even were the afflicted to correctly recognize they were experiencing the sort of cardiac event where cough CPR could help, without specific training to hit the right rhythms their coughing could turn mild heart attacks into fatal ones.

La Respirazione Cardiopolmonare mediante tosse non è nuova: esiste da anni, ed ha funzionato in casi isolati in cui le vittime stavano per svenire e rischiavano l’arresto cardiocircolatorio completo. E sapevano esattamente come tossire per mantenere la circolazione di sangue ricco di ossigeno in modo da evitare di perdere conoscenza in attesa di soccorsi, oppure erano assieme a medici che hanno riconsosciuto la crisi nel suo svolgersi ed erano pronti ad istruire il paziente passo passo. Anche se chi è stato colpito da attacco cardiaco fosse in grado di riconoscere l’insulto cardiaco in corso e comprendere che la respirazione cardiopolmonare potrebbe aiutarlo, senza addestramento specifico cercare di indovinare il ritmo corretto potrebbe traformare un infarto lieve in un infarto fatale

Ottimi motivi che in America, madrepatria di questa bufala, hanno spinto diversi ospedali ed associazioni di pazienti a dissociarci esplicitamente dalla bufala, ogni qualvolta si è provato di attribuirgliela.

E non a caso: indurre una modalità di respirazione artificiale mediante tosse è un po’ come cercare di disinnescare una bomba con una pinza, un cacciavite ed il vostro migliore amico perché avete visto un episodio di Adrian: sebbene probabilmente un professionista artificiere saprebbe cosa fare, voi rischiereste la vita inutilmente

 

“Don’t try this at home”

Cosa invece dovreste fare

Ovviamente, chiamare immediatamente un medico. Del resto il 118 esiste per questo.

Chiamate immediatamente il 118.

Il medico in ascolto potrebbe consigliarvi di assumere dei farmaci: un’aspirina ad esempio, o della nitroglicerina.

Non assumete altro che non vi sia stato consigliato dal medico stesso: nel caso abbiate una storia pregressa di attacchi cardiaci, sicuramente avrete ricevuto dal medico che vi segue dei consigli, un prontuario e medicine salvavita da portare sempre con sè.

Quello sarà un ottimo momento per capire quanto strettamente avete preso a cuore i consigli del vostro medico.

E, se avete ricevuto questa catena di Sant’Antonio, cestinarla immediatamente.

L’unico modo per salvarti dall’infarto è evitare l’improvvisazione: e bufale come questa invece la incoraggiano.

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