Parlamentare Lituano propone visti per i turisti Russi giunti a nuoto: ovvero una risata li seppellirà. Abbiamo anche una sezione per le segnalazioni divertenti, quelle che mostrano il volto grottesco o ilare delle cose.
Troppo assurde, o troppo buffe, per essere considerate reali. E oggi, abbiamo una segnalazione speculare ad una recente. Entrambe le vicende riguardano i visti di ingresso e il ritorno ad una situazione da Guerra Fredda degna de “Il Compagno Don Camillo”. Il noto film (tratto da un romanzo) in cui Don Camillo per vedere la Russia dal vivo si trova costretto a travestirsi da “Compagno Tarocci, Comunista Italiano”.
Da un lato abbiamo quindi Putin che minaccia riforme dei visti per escludere persone delle “nazioni ostili” (sostanzialmente chiunque non approvi la politica Russa). Salvo poi, con una conversione a U, lanciare un improbabile e grottesco spot a base di fotomodelle ucraine, vodka e fornelli del gas aperti per cercare di invogliare i turisti a visitare la Russia.
Dall’altro lato il Parlamentare Lituano Matas Maldeikis, conservatore in quella Lituana oggetto delle montanti attenzioni delle “fonti russe” che la descrivono come uno stato desideroso di provocare l’escalation militare e provocare la Russia al conflitto. Parlamenare che in quella Lituania entrata nel mirino per la questione di Kaliningrad decide di regalarsi, e regalare, un motto di spirito social.
Una cartina ed una proposta: tutti i Russi che vorranno visitare le località turistiche lituane riceveranno i loro visti di ingresso. Ma solo se giunti a nuoto da San Pietroburgo costeggiando l’Estonia e la Lettonia.
Parafrasando Il Compagno Don Camillo: “libertà di turismo, ma con un po’ di movimento”.
La provocazione un po’ boutade un po’ sarcasmo deriva dalla proposta di Estonia, Lettonia, Ucraina, Lituania e Repubblica Ceca di instaurare un divieto di ottenimento dei visti di ingresso in Europa per i cittadini Russi.
Sostanzialmente inchiodando i cittadini Russi oltre un immaginaria Cortina di Ferro ricreata finché le ostilità non termineranno.
Il primo ministro Estone aveva già definito visitare l’Europa “un privilegio, non un diritto umano“, echeggiando la riflessione di Sanna Marin, Primo Ministro di quella Finlandia subissata dalle fake news e dall’odio delle “fonti russe”, che spesso tracima anche contro la stessa Primo Ministro per cui “non è giusto che gli Ucraini soffrano in guerra mentre i Russi viaggiano nel mondo”.
Giusto o sbagliato, lasciamo ad altri deciderlo: ma in tutto questo, come sempre accade, arriva la battuta sarcastica.
Matas Maldeikis sembra esorcizzare le tensioni col riso e si pone in una involontaria risposta al tragicomico spot per il turismo russo.
Se gli occidentali possono venire a vedere il “cheeeeaaaap gaaaaaaaas” (detto con voce tombale e rauca tra immagini di fornelli aperti, nerborute statue sovietiche e caracollanti “rider” con la loro biciclettina di ordinanza presentati come il pinnacolo dei Trasporti Russi), anche i Russi possono godere delle spiagge da sogno della Lituania.
Basta attraversare a nuoto un paio di stati, no?
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