Paghi le tasse? Rivolta armata, è ora!
Paghi le tasse? Rivolta armata, è ora! è l’ennesima reiterazione di una vecchia bufala. L’ennesima prova muscolare del Sovranista da Tastiera medio che a parole di dichiara pronto alla rivolta armata ma che a fargli leggere l’articolo 284 del nostro codice penale scappa via balbettando cose sull’Hacker che gli ha bucato il profilo.
Hacker che, già che si trova, potrebbe spiegargli che se passasse dall’idea all’azione scoprirebbe che
Chiunque promuove un’insurrezione armata contro i poteri dello Stato è punito con l’ergastolo e, se l’insurrezione avviene, con l’ergastolo.
Coloro che partecipano alla insurrezione sono puniti con la reclusione da tre a quindici anni; coloro che la dirigono, con l’ergastolo.
L’insurrezione si considera armata anche se le armi sono soltanto tenute in un luogo di deposito.
Questa curiosa chiamata alle armi ci è pervenuta mediante WhatsApp, condivisione Facebook, Telegram, e siamo pronti a scommettere in ognuno degli anfratti della Rete dove l’aspirante rivoltoso si annida.
Ed è, come vedremo, la remastered di una vecchia bufala, sempre girata su WhatsApp, con attinta una storia cornice che parla di evasione.
Sì, perché non ci vogliamo far mancare niente: l’eroico “Patriota” pronto a macchiarsi (solo a parole, si badi!) del grave reato di Insurrezione armata contro i poteri dello Stato giustifica infatti la sua azione con velleità da evasore fiscale che pur di non rilasciare fattura, scontrino o pagare la tasse si sente pronto a immaginarsi su barricate inventate brandendo armi inventate e facendo scorrere sangue inventato.
L’analisi della bufala
Chiedendoci se a questo punto non sarebbe assai più semplice pagare le tasse come un bravo cittadino, dato che comunque stai usufruendo di servizi pubblici e non mi pare giusto continuare a lasciarti usufruire di strade, cassonetti, della medicina di base e del pronto soccorso senza spiegarti due cosette, passiamo ad analizzare il testo misterioso.
Il testo misterioso
*Paghi le tasse ???*
Leggi un po’ questo: RIVOLTA ARMATA. ITALIANI È L’ORA!
*PRIVILEGI DEI PARLAMENTARI*
Sull’Espresso di qualche tempo fa c’era un articoletto che spiegava che il Parlamento aveva votato all’UNANIMITA’ e senza astenuti (ma và?!) un aumento di stipendio per i parlamentari pari a circa 1.135€ al mese.
Inoltre la mozione é stata camuffata in modo tale da non risultare nei verbali ufficiali.
STIPENDIO: 19.150€ AL MESE;PORTABORSE: circa 4.030€ al mese (generalmente parente o familiare);
RIMBORSO SPESE AFFITTO: circa 2.900€ al mese;
INDENNITA’ DI CARICA: (da 335€ circa a 6.455€);
TUTTI ESENTI DA TASSE
piùTELEFONO CELLULARE: gratis;
TESSERA DEL CINEMA: gratis;
TESSERA TEATRO: gratis;
TESSERA AUTOBUS gratis;
METROPOLITANA: gratis;
FRANCOBOLLI: gratis;
VIAGGI AEREO NAZIONALI: gratis;
PEDAGGI AUTOSTRADE: gratis;
PISCINE E PALESTRE: gratis;
FERROVIE DI STATO: gratis;
AEREO DI STATO: gratis;
AMBASCIATE: gratis;
CLINICHE: gratis;
ASSICURAZIONE INFORTUNI: gratis;
ASSICURAZIONE MORTE: gratis;
AUTO BLU CON AUTISTA: gratis;
RISTORANTE: gratis (nel 1999 hanno mangiato e bevuto gratis per 1.472.000€).
INOLTRE: Intascano uno stipendio e hanno diritto alla pensione dopo 35 mesi in parlamento mentre obbligano i cittadini a oltre 40 anni di contributi ( per ora!!!);
Circa 103.000€ li incassano con il rimborso spese elettorali (in violazione alla legge sul finanziamento ai partiti), più i privilegi per quelli che sono stati Presidenti della Repubblica, del Senato o della Camera. (Es: hanno a disposizione e gratis un ufficio, una segretaria, l’auto blu ed una scorta sempre al loro servizio);
La classe politica ha causato al paese un danno di 1 MILIARDO e 255 MILIONI di EURO.
La sola camera dei deputati costa al cittadino 2.215€ al MINUTO !!Far circolare……. promoviamo un referendum per l’ abolizione dei privilegi di tutti i parlamentari e di tutti i consiglieri regionali………… queste informazioni possono essere lette solo attraverso Internet in quanto quasi tutti i massmedia rifiutano di portarle a conoscenza degli italiani……
Cielo, no. Santo cielo, non di nuovo.
È la stessa stramaledettissima bufala dei primi di ottobre, da noi già censita a Gennaio 2017, che è la stessa dell’immaginario e falso aumento dello stipendio “votato in gran segreto” risale al 2001, con tracce su Usenet nel 2000, censite dal nostro decano Paolo Attivissimo.
Compare in questo tragicomico appello vintage una delle prime varianti della “giustificazione” apparsa in altre bufale illustri, come quella del Senatore Cirenga
L’inesistente Espresso di qualche tempo fa infatti veniva citato sin dal 2001, su Usenet (una Internet di solo testo, antenata dei forum e di Facebook) con un identico messaggio (ancorchè in lire) arricchito di un grottesco disclaimer:
Inoltre la mozione e stata camuffata in modo tale da non risultare nei verbali ufficiali
L’equivalente virtuale di me lo ha detto mio cugino, che purtroppo ora è morto e non può venire a confermartelo.
Anche volendo tralasciare il grottesco dettaglio di una “votazione supersegreta che esiste solo sulle pagine patinate di un giornale”, ed anche volendo interrogarsi sulle differenze tra “stipendio base” e “stipendio” e perchè la voce sia quindi duplicata nell’appello, non possiamo che celebrare i diciannove anni di una bufala che continua a palesarsi senza interruzione.
E si prega di notare come, quasi venti anni dopo, i dati indicati nell’appello bufala non si avvicinino per niente alla realtà dei fatti, che i miscredenti potranno reperire qui per la Camera e qui per il Senato.
Nel mezzo, una lunga querelle che vede la bufala destarsi dal suo sonno, essere controbattuta e poi rimanifestarsi come un herpes sul volto della virtualità.
Herpes che ora addirittura diventa una specie di sordido feticcio-bandiera agitato da personaggi pronti a giurare violenze ed insurrezioni armate.
Perché le bufale portano a questo: a forza di raccontarci stupidaggini, alla fine la testa calda arriva.
Come in America il Pizzagate del Patriota Q, una sorta di bizzarra cospirazione burla dove un bizzarro personaggio spergiurava di aver visto i Poteri Forti mangiare pizze sataniche durante orge pedofile con Katy Perry (la quale ci risulta maggiorenne, ma tant’è…), sfociata nel rischio di una sparatoria in pizzeria da qualcuno fomentato dalle troppe condivisioni.
Dati immaginari che, ove veri, apparirirebbero in Gazzetta Ufficiale, e non su un messaggino WhatsApp che cita un numero inesistente di una rivista che descrive votazioni “segretissime” ormai sembrano assolvere una funzione in più.
Destabilizzare e fomentare, far passare il messaggio che la violenza ed il sopruso sono reazioni, anche solo descritte e non (ancora) trasformate in azione logiche e anzi doverose.
In uno Stato sano la sola idea di prendere le armi in nome di un articolo inventato di un numero immaginario di una rivista che non ha mai detto quelle cose e, impugnatele, organizzare un vero e proprio colpo di stato per “non pagare le tasse” sarebbe severamente sanzionata.
Quindi, vi preghiamo, fate così: al prossimo che vi manda questo appello, rispondete che ha quindici minuti di tempo per trovarvi la copia dell’Espresso che i media vi nascondono, altrimenti provvederete a far partire le dovute segnalazioni contro il suo invito alla rivolta armata.
E poi, segnalatelo lo stesso: tanto la conferma non arriverà mai, e la rivolta armata è una cosa troppo grave anche solo da proferire.
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