Leggi l’aggiornamento del 3 nov 2020.
I nostri lettori ci segnalano un articolo pubblicato su Nurse Times il 26 ottobre 2020 che riporta un fatto increscioso accaduto nei parcheggi dell’ospedale Infermi di Rimini. Secondo la notizia 70 auto parcheggiate, tutte di proprietà dei sanitari della struttura, sarebbero state vandalizzate da un gruppo di negazionisti. Questo il titolo: “Raid punitivo nel parcheggio dell’Ausl: NoCovid distruggono 70 auto di medici e infermieri”. Il fatto sarebbe avvenuto nella notte tra il 25 e il 26 ottobre.
Nurse Times parla di spedizione punitiva e riferisce che le 70 auto vandalizzate appartengono in buona parte a medici e infermieri dipendenti dell’Infermi. A rafforzare l’idea di un raid punitivo è il mancato furto di oggetti dall’interno delle vetture. Nurse Times riporta anche una dichiarazione del responsabile della sicurezza dei sanitari dell’AUSL, ascoltato dal Resto del Carlino (qui l’articolo):
Non è certo il lavoro di un ubriaco o di qualche teppistello, quello di questa notte è un attacco mirato contro i sanitari. Accanto alle auto dei dipendenti dell’Ausl, a pochissimi metri, ce ne erano altre e non sono state toccate. Chi ha colpito, lo ha fatto scientificamente e mirava solo a danneggiare le vetture del personale sanitario.
La gente è sempre più esasperata e nervosa, forse ai loro occhi, con i nostri appelli suoi social a rispettare le misure, i distanziamenti creiamo allarmismo, qualcuno lo potrebbe pensare. Non si vandalizzano settanta auto e tutte di personale che lavora nella sanità pubblica, in ospedale. È un attacco mirato a noi. Da anni chiediamo che vengano installate delle telecamere per garantire una maggiore sicurezza, speriamo che stavolta, dopo questo episodio, di venire ascoltati anche dalla nostra direzione sanitaria.
La vicenda è stata ripresa anche da Il Fatto Quotidiano, Fanpage, TPI, Rimini Notizie e Nurse24. Queste fonti riprendono cifre e informazioni raccolte da Nurse Times e Il Resto del Carlino: 70 vetture vandalizzate nel parcheggio dell’ospedale Infermi di Rimini, ma alcune (Fanpage, per esempio) non danno per scontato che i responsabili siano da individuare negli ambienti negazionisti dei noCovid.
Gli articoli usciti successivamente ai primi lanci di stampa alcuni dati iniziano a ridimensionarsi. Un titolo pubblicato il 26 ottobre dal Corriere della Sera (il corpo del testo è inaccessibile per via del paywall) parla di “più di 30 vetture” anziché 70, seguito da un aggiornamento pubblicato dal Resto del Carlino il 27 ottobre.
Quest’ultimo (e anche il Corriere) riporta che i Carabinieri della compagnia di Rimini sono al lavoro per risalire ai responsabili. Secondo il Carlino le denunce presentate ai militari nel giorno 26 ottobre arrivavano a una ventina, tra cui quelle di quattro cittadini che nella denuncia hanno riportato il furto di qualche monetina dalla loro auto. Soprattutto:
Per i militari dell’Arma, al momento, la pista più accreditata resta quella di balordi a caccia di denaro spicciolo all’interno delle auto, alla luce anche degli altri furti commessi a Bellariva, in zona via Campanella. Ma il numero di auto danneggiate, in più nelle aree di parcheggio riservate agli operatori sanitari, sembra, invece, rafforzare la prima ipotesi, quella dell’attacco mirato ai sanitari.
Riepilogando: il numero delle vetture danneggiate si è ridimensionato da 70 a “più di 30” e secondo l’Arma è più accreditata la pista dei balordi a caccia di denaro. Quella dell’attacco mirato al personale sanitario è, per il momento, soltanto un’ipotesi.
Questa mattina 28 ottobre alle 8:30 la AUSL Emilia Romagna ha pubblicato una nota in cui afferma di essere a disposizione degli inquirenti. La Direzione si dice vicina ai dipendenti colpiti dal raid, e parla di “una decina a quanto risulta”. Nel frattempo promette l’installazione di un sistema di videosorveglianza.
Il Resto del Carlino scrive che il consorzio Gruppo Carrozzieri Rimini e San Marino si è offerto per riparare a titolo gratuito le auto danneggiate. 16 officine sarebbero già pronte al lavoro. Il consorzio si farà carico di maestranza, impianti e pulizia delle vetture come gesto di solidarietà nei confronti del personale sanitario.
Secondo le prime pubblicazioni la responsabilità delle auto danneggiate nei parcheggi dell’ospedale Infermi di Rimini era di un gruppo di negazionisti, ma di tale dato parlava soltanto il responsabile della sicurezza dei lavoratori dell’AUSL. Le notizie pubblicate successivamente, invece, hanno parlato di “responsabilità da accertare” e i Carabinieri seguono la pista di alcuni malviventi in cerca di denaro contante.
Inoltre dopo i primi titoli in cui si parlava di 70 vetture, l’AUSL Emilia Romagna ha parlato di circa 10 dipendenti nell’ultima nota pubblicata. Un dipendente non corrisponde a un’auto, chiaramente, ma le dinamiche della vicenda sono ancora in fase di accertamento. Per questo non bisogna dare per scontato che a compiere il gesto vile sia stato un gruppo di negazionisti: le indagini sulla vandalizzazione nei parcheggi dell’ospedale Infermi di Rimini sono ancora in corso. Riporteremo gli aggiornamenti in un prossimo articolo.
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