Oltre un milione di uniformi russe sparite: dai mutanti Ucraini a Lupin III
Oltre un milione di uniformi russe sparite: ed è subito Lupin III, Carmen Sandiego ed Occhi di Gatto tutti assieme. O forse no, è il classico esempio di come l’atavica corruzione dell’apparato burocratico influisce su una campagna di reclutamento nata male.
Ma passiamo ai fatti: la segnalazione arriva da Tayga.info, riportata in integrale da Novaya Gazeta.
Secondo Andrev Gurulev, della Duma Russa, risultano oltre un milione di uniformi russe sparite. O meglio, un milione e mezzo di uniforme destinate alle nuove reclute che non arriveranno mai a destinazione.
“Ancora non capisco che fine hanno fatto un milione e mezzo di set [di uniformi] tenute in custodia ai punti di ricezione dei militari! Oggi abbiamo problemi con le uniformi o con qualunque altra cosa ci capiti. Era tutto lì, dove è finito? Nessuno me lo vuole spiegare?!?”
Dichiara il parlamentare.
Certo, sarebbe molto suggestivo ipotizzare che oltre ai mutanti, gli stregoni e i supersoldati gli Ucraini abbiano schierato Lupin III e Carmen Sandiego per beffare i Russi derubandoli. Ma la verità fondamentale è una sola: la coscrizione obbligatoria è nata male e morirà peggio.
Oltre un milione di uniformi russe sparite: tutti i guai della Russia
Del resto in “Tania Grotter”, improbabile plagio/parodia di Harry Poter “Made in Ex-URSS”, Harry Potter viene sostituito da Tanya Grotter, improbabile sexy-punkettara il cui zio non è l’arcigno Vernon Dursdley, ma un deputato accusato di profittare dall’esercito facendo la cresta sui calzini di seconda mano da vendere ai soldati.
E non è l’unico problema della coscrizione Made in Russia lanciata da Putin per risollevare le sorti del conflitto.
Coscrizione che è riuscita in una serie di obiettivi come incrementare il numero di ricerche su come lasciare la Russia o imboscarsi per evitare la naja.
Ma anche un esodo di Russi in età da coscrizione tale da far porre all’Unione Europea il problema di come trattarli alla frontiera.
Unito ad una gestione che le stesse “fonti Russe” non stentano a criticare. I giornalisti Soloviev e Simonyan hanno recentemente descritto un sistema contorto in cui, ad esempio, un vecchio insegnante invalido è finito tra i richiamati per uno screzio con l’ufficiale di reclutamento assieme a studenti, malati e tutti con equipaggiamento e cibo insufficienti e degni della “Corazzata Potemkin”.
Intercettazioni telefoniche descrivono inviti degni di Gomorra a sfregiare gli ufficiali reclutatori per punirli del pessimo lavoro compiuto.
In una simile ottica il mistero si risolve da solo: il milione di uniformi russe sparite probabilmente non è mai esistito, se non contabilmente per giustificarne il costo, oppure è andato venduto come i calzini dei Grotter.
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