Oggi si celebra l’Ascanioday, genesi di un meme nostrano ultradecennale
Oggi si celebra l’Ascanioday, l’otto gennaio.
Curiosamente posto dopo l’Epifania, in realtà non ha niente a che vedere con la stessa. La genesi dell’Ascanioday infatti affonda le sue radici nella tradizione delle “Misheard lyrics”, i “testi stranieri male interpretati”. Ovvero notare come alcune parole straniere, per assonanza, ne ricordano altre creando testi assurdi.
Premessa: il Mondegreen
È il fenomeno del Mondegreen, la versione uditiva della Pareidolia. Se nella Pareidolia la mente umana sostituisce forme poco chiare con forme più note (vedo una nuvola nel cielo e mi ricorda draghi o cani, vedo una muffa nel muro e mi sembra sia apparsa una icona…), nel Mondegreen suoni poco chiari vengono “reinterpretati”.
Il Mondegreen deve il nome ad un saggio della scrittrice Sylvia Wright che confessò di aver sempre interpretato la frase, contenuta in un poema che sua madre amava leggerle
They hae slain the Earl of Moray
And laid him on the green(E così uccisero il Duca di Moray
e lo posero a giacer sull’erba)
come
They hae slain the Earl of Moray
And Lady Mondegreen.(E così uccisero il Duca di Moray
e Lady Mondegreen)
Inventando una inesistente Lady morta per caso accanto al Duca di Moray.
I Mondegreen divennero un genere di meme: prendi una canzone più meno nota, ascolta le parole e trascrivi quello che ti viene in mente.
L’Ascanioday, da Pariya di Shahram Shabpareh a “Lasciate entrare Ascanio”
La nostra storia comincia nel lontano 1985, quando il cantautore iraniano Shahram Shabpareh scrisse la canzone “Pariya” (“La Fata”).
Una tipica canzone anni ’80, secondo gli stilemi a cui i paninari nostrani ci hanno abituato. Accompagnata da un video musicale deliziosamente anni ’80, dai capelli cotonati con fasce improbabili degne di Holly&Benji fino alle Keytar buttate a caso su abiti fosforescenti fino alle ustioni delle retine, “Pariya” parla appunto di una “fata”.
Una leziosa canzone d’amore ripresa con un framerate infimo e transizioni traballanti dove il cantante cerca di dissuadere una “Fata” (anche lì sinonimo di donna bellissima e corteggiata, ancorché frivola), vestita come la Signorina Silvani dei tempi d’oro, dal passeggiare nel quartiere, convinto che i giovanotti eccitati riusciranno a rubare il suo amore impedendole di sedurre la fata suddetta con un ritmo a metà tra il pop anni ’80 e la Tarantella.
Il video musicale non sfuggì all’utente di YouTube “celestinocamicia”, che ne fece un “Mondegreen” sovrapponendo al video (reperibile cliccando qui) dei sottotitoli con quello che gli sembrava di sentire in Italiano.
Nacque così la leggenda di “Ascanio”, che secondo il nuovo testo “reintepretato”, va “fatto entrare dall’otto di gennaio” perché “esce ma non mi rosica”. In una specie di testo fantasmagorico comprendente le Iene, una certa Iole e uno sbirro.
Qualcuno ha lasciato entrare Ascanio
Nel 2020 il cantante ItaloSpagnolo Walter riuscì a farsi ammettere a “Persia Got Talent”, ed in un inglese perfetto ancorché schematico e scolastico, si esibì in una professione di amore per la cultura musicale Iraniana… per poi esibirsi in una travolgente interpretazione di “Pariya”, ma col testo Italiano di “Lasciate Entrare Ascanio”.
In una sorta di Mondegreen inverso la giuria, riconoscendo la melodia dell’equivalente locale di una musicassetta degli 883 (a parte le incertezze dei giurati più anziani) fu catturata dal ritmo, esibendosi in cori e applausi che diedero all’#Ascanioday le caratterische della leggenda.
Siamo ora nel 2022, e qualcuno ironizza che, proprio nel giorno in cui forse a Djokovic sarà impedito entrare in Australia, Ascanio può entrare ovunque.
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