Una scena di ordinaria italianità, un nucleo familiare che insegue blocca autobus per non avergli dato la precedenza, ci viene segnalato dal gruppo “Cittadinanza attiva in difesa di Napoli”.
Abbiamo visionato il video, che però preferiamo non mostrarvi, nonostante sia ormai liberamente disponibile in rete, per una questione di rispetto e deontologia. Vi sono infatti ritratti dei minori, una bambina, inerme, coinvolta in una scena assai poco degna.
Chi ha segnalato il video lo commenta così:
Se guardaste questo video con gli occhi di un autista dell’ANM, drammaticamente, non ci vedreste niente di nuovo.
Una “normale” situazione di ieri, di oggi e mi sa pure di domani.
Linea R2, un tizio, alla rotonda di Via Galileo Ferraris, tenta di infilarsi contromano con la sua auto per evitare il traffico.
L’autista dell’ANM, che ha già imboccato la rotonda, non può dargli la precedenza.
Affronto!
Così l’auto lo insegue e, poco più avanti, gli taglia la strada.
Il resto della storia sarebbe censurabile, se non altro per difendere quella povera bambina da una scena pietosa, quella a cui è costretta ad assistere.
Invece, dopo esserci confrontati, abbiamo deciso di rendere pubblico uno dei tanti momenti che il personale front line dell’ANM deve affrontare tutti i giorni tra l’indifferenza generale, come si vede.
Io ho paura di questa gente.
E lo dico candidamente.
Ho paura perchè non conosce vergogna, dignità, rispetto.
Ma non per il prossimo, s’intende, per quella bambina, loro figlia, nipote o conoscente che sia.
Per quanto riguarda l’autista, be’, quello dovrebbe essere difeso da chi assiste a certe scene e si gira dall’altra parte, dalle forze dell’ordine che sono intervenute ed hanno consentito che quegli indegni napoletani andassero via come se niente fosse successo, e soprattutto dall’azienda ANM, che quando deve contestare un suo dipendente non perde mai tempo, ma che quando deve difenderlo di tempo non ne ha mai.
Ora ha targa e facce.
Proceda affinché l’opinione pubblica capisca che non può fare di noi ciò che vuole.
Intanto, solidarietà al collega ed alla bambina.
Entrambi meriterebbero famiglie migliori…
Ed effettivamente è quello che si vede nel video.
Una piccola utilitaria di colore scuro blocca un autobus dalla quale escono tre persone: un uomo, un uomo anziano ed una donna con una bambina in collo, esibita alle telecamere come un trofeo per tutto il tempo della visione.
Le persone inveiscono contro l’autista, sbattendo le mani sui finestrini (cercando di forzarli) e lanciando ingiurie e contumelie in greve vernacolo, pressandosi sui finestrini mentre la bambina piange per urlare “Cornuto” e “Pidofilo” (sic!, con riferimento ad un presunto “schiaffo alla bambina” che nel video non compare assolutamente) all’autista, per poi riprenderlo sfidandolo a “chiamare le guardie”, certi della mancata presenza delle FdO e pronti a “tirare [alle stesse] un cazzotto in faccia”.
La scena è, indubbiamente, qualcosa che non vorremmo vedere, ma alla quale siamo costretti ad assistere.
Fortunatamente le Forze dell’Ordine sfidate a comparire sono apparse davvero, allontanando il trio.
“Le forze dell’ordine sono intervenute e hanno allontato gli aggressori – informa Marco Sansone dell’Usb – L’Anm, che quando deve contestare un suo dipendente non perde mai tempo, trovi il tempo anche di difendere chi è vittima d queste situazioni”.
Secondo quanto riferito a Napoli Today, che riporta anche il parere di Orsa Trasporti
“Si è evitato il peggio solo grazie al sangue freddo del conducente – si legge in una nota della segreteria regionale – che è riuscito a proteggersi e a proteggere i viaggiatori in quel momento presenti sul mezzo, all’interno dello stesso evitando qualsiasi tipo di contatto con gli aggressori. Da parte nostra va piena solidarietà e vicinanza all’autista di oggi, a tutti i conducenti ed il personale di Front-line di tutte le aziende del Trasporto Pubblico che quotidianamente rischiano sempre in prima persona, semplicemente per svolgere il proprio lavoro e questa è una cosa non più tollerabile. A gran voce chiediamo a tutte le Istituzioni preposte e a tutte le Aziende di trasporto di costituire un tavolo permanente con la presenza delle Parti Sociali per mettere in piedi azioni realmente concrete, finalizzate a tutelare le lavoratrici ed i lavoratori del settore”.
Indubbiamente, atti dovuti e necessari.
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