Categorie: Notizia Vera

NOTIZIA VERA Trova un topo cucito nel vestito di Zara e fa causa all’azienda

Ci segnalano questo articolo pubblicato dal Messaggero il 15 Novembre 2016:

Cailey Fiesel, ventiquattrenne di Manhattan, aveva acquistato il vestito in saldo un paio di settimane prima di indossarlo per andare a lavoro. Una volta arrivata in ufficio, la ragazza racconta di aver sentito un odore pungente e nauseante: «Ho visto la zampetta uscir fuori dalla cucitura della scollatura. È stato davvero terrificante» racconta la Fiesel. «Mi sono bloccata, ero completamente paralizzata dalla paura» ha spiegato al New York Post in presenza dei suoi legali. «Ero sotto shock perché sebbene mi fossi resa conto che si trattava di un topo, il mio cervello si rifiutava di crederlo», ha detto ancora. «Nonostante mi fossi alzata dalla scrivania non riuscivo a sfuggire a quell’odore che stava diventando preoccupante», ha riferito lunedì mattina alla Corte Suprema di Manhattan.

«Sentivo qualcosa che mi grattava la gamba e ho pensato si trattasse della cucitura del vestito, ma quando ho provato a tirarlo ho intravisto qualcosa di più grande e ho immaginato fosse una targhetta antitaccheggio». «Alzando la cucitura del vestito ho capito subito che non si trattava di un sensore, ma di un topo di più di sei centimetri in avanzato stato di decomposizione». «Mi sono cambiata subito» spiega Cailey Fiesel raccontando di aver citato in giudizio Zara per danni non specificati. I suoi legali contano sull’obbligo del rivenditore di garantire prodotti “esenti da difetti, tra cui anche le infestazioni di roditori”. Alla Fiesel è stata diagnosticata anche una grave eruzione cutanea “imputabile al roditore”.

«Zara è nota per produrre i propri capi molto velocemente» ha spiegato l’avvocato della donna Adam Deutsch «L’azienda adotta una metodologia che permette di passare dal design allo scaffale in un breve lasso di tempo». Ed è forse proprio questo il motivo della “disattenzione”, figlia di un controllo qualità troppo frettoloso. Un portavoce di Zara Usa ha confermato che l’azienda è al corrente dell’accaduto e che sta indagando sulla faccenda. «Zara ha rigorosi standard di sicurezza e ci impegniamo a garantire che tutti i nostri prodotti soddisfino requisiti rigorosi».

La notizia è vera. Tra le testate nazionali troviamo conferma sul Giornale e sul Fatto Quotidiano. Tra le testate internazionali, invece, troviamo riscontro sull’Independent, il New York Post, The Telegraph e sul Daily Mail.

A dare la conferma più autorevole è un atto di citazione della Corte Suprema di New York, depositato l’11 Novembre 2016 e disponibile a questo indirizzo. Zara USA Inc è chiamata in causa da Cailey Fiesel per negligenza e lesioni personali. Il documento è firmato dall’avvocato della Fiesel, Adam E. Deutsch. I fatti riportati corrispondono a quelli contenuti nelle testate prese in esame.

Cailey Fiesel – Daily Mail

Riepilogando:

Il 5 Luglio 2016 Cailey Fiesel ha fatto il suo acquisto presso il rivenditore Zara del 225 Greenwich Ave, Greenwich, CT. Una volta tornata a casa ha conservato gli indumenti nell’armadio. Circa il 16 di Agosto la Fiesel ha indossato l’indumento nero – poi incriminato – e si è recata al lavoro. Proprio sul luogo del lavoro la ragazza ha sentito un odore pungente che l’ha subito messa in allarme, ma che ignorava provenisse dall’indumento. Nello scorrere del giorno, Fiesel notava qualcosa che somigliava a un filamento fuoriuscire dalla cucitura sulla gamba. Andando a fondo si era accorta che si trattava di una zampa.

Il Giornale

La signorina era rimasta paralizzata dalla paura in un primo momento, poi era corsa a cambiarsi. Liberatasi dall’indumento aveva notato il topo cucito all’interno. Dopo la disavventura, la Fiesel ha accusato stress emotivo e lesioni cutanee.

Notizia vera, dunque.

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