In tanti ci state chiedendo di verificare la storia della ragazza di Parma che sarebbe andata a Bologna a manifestare contro Matteo Salvini e sarebbe stata molestata (“violentata”) da un pakistano. A diffondere la notizia sarebbe stato Il Resto del Carlino, notizia ripresa in seguito dai vari quotidiani tra cui Il Giornale:
Lei, una ragazza di 30 anni, era scesa da Parma fino al capoluogo emiliano per marciare contro “l’invasione leghista”.
Era arrivata a Bologna la notte tra sabato e domenica, dormendo ai giardini pubblici. All’alba, come riporta il Resto del Carlino, è stata svegliata da un pakistano di 33 anni che ha tentato un approccio. Dopo il rifiuto, l’uomo è tornato alla carica. Intorno alle 11, quindi poco prima che iniziasse il corteo antagonista, l’immigrato si è nuovamente avvicinato alla ragazza palpeggiandola nelle parti intime. Dopo la violenza sessuale subita, la ragazza ha reagito con un calcio. Ad assistere alla scena le due amiche della vittima.
Subito dopo, la polizia che presente in massa nell’adiacente piazza XX Settembre, grazie alle descrizioni della ragazza e delle sue amiche è riuscita ad trovare il pakistano. L’arresto, dopo una tentata fuga, è avvenuto sempre nel parco della Montagnola. Ora l’immigrato si trova in stato di fermo. L’uomo è irregolare in Italia, visto che ha il permesso di soggiorno scaduto.
L’uomo sarebbe stato giustamente arrestato grazie alle descrizioni della ragazza e delle sue amiche. Al momento non vi sono smentite ne dichiarazioni da parte della vittima, la quale rimane tutt’ora anonima.
Il fatto in se ha creato scalpore e per qualcuno addirittura gioia, come riporta Giornalettismo:
Nei commenti – sia sul sito de Il Giornale che su Facebook – si scatenano i commentatori che festeggiano la violenza subita dalla giovane a suon di «le sta bene»: la ragazza infatti viene derisa per essere stata vittima di uno di quegli immigrati che, con la sua partecipazione alla manifestazione contro Salvini, voleva difendere. C’è anche chi scrive frasi di scherno contro di lei: «Perché lo ha denunciato? È una risorsa preziosa per il nostro paese!». C’è anche chi passa all’insulto aperto, dandole della «zecca comunista» che, parafrasando, corre dai poliziotti a denunciare la violenza del pakistano quando era lì per prendersela con i poliziotti.
«È DEI CENTRI SOCIALI, È COLPA SUA» – La logica dei commentatori è simile a quella messa in campo la scorsa estate, quando un altro caso di cronaca colonizzò l’opinione pubblica: la sedicenne stuprata a Roma che, una volta accertata la nazionalità italiana del suo aggressore, passò dall’essere la “povera vittima degli immigrati clandestini” alla “ragazzina che se la va a cercare perché gira di notte a Roma con abiti succinti. Il caso della giovane di Bologna non è diverso: siccome a essere vittima di violenza è «una dei centri sociali» allora «è colpa sua» se è stata aggredita dall’«immigrato cattivo» che lei «difende a tutti i costi» da «Salvini che invece vuole ripulire l’Italia ed evitare che simili fatti si ripetano ancora».
Ecco alcuni commenti pubblicati via Facebook:
Ecco alcuni dei commenti sull’articolo de Il Giornale pubblicati nel sito LaGenteStaMale.com:
A differenza di certi commentatori, che hanno esultato e festeggiato l’accaduto, si sono comportati in maniera certamente più degna Fabio Rainieri, segretario nazionale della Lega Nord Emilia, ed Emiliano Occhi, segretario provinciale leghista di Parma:
“Alla ragazza violentata a Bologna da un immigrato (clicca qui) va tutta la nostra solidarietà. Non importa che fosse a Bologna per manifestare contro la Lega Nord, per fischiare Matteo Salvini o quant’altro. Episodi come quello che ha visto vittima la 30 enne parmigiana non devono più accadere”.
Così Fabio Rainieri, segretario nazionale della Lega Nord Emilia ed Emiliano Occhi, segretario provinciale del Carroccio di Parma.
“Grazie alla descrizione fornita dalla vittima e da due sue amiche, la polizia è riuscita a fermare l’uomo. Ci auguriamo ora – aggiungono – che gli venga inflitta una pena severissima. Davanti a episodi come questo non c’è appartenenza politica che tenga. La violenza, in particolare quella sulle donne, è un crimine gravissimo. La realtà purtroppo è ben diversa da quella descritta dal Sindaco Merola e dal Ministro Alfano. Le nostre città non sono sicure, e questa è solo l’ultima di tante dimostrazioni in proposito. I cittadini devono poter vivere liberamente la propria città, sia che partecipino a manifestazioni politiche sia che passeggino la sera”.
Per quanto riguarda il termine usato per descrivere la vittima, “anti-lega”, ricordiamo gli utenti che ne sono stati usati di simili dai vari siti online:
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