NOTIZIA VERA Quello che non sapevi… come vengono fatte le caramelle gommose – bufale.net
A volte, un contenuto virale non è sempre una bufala.
A volte, capita che il viralizzatore di turno dica qualcosa di vero, ma nel farlo scopra la letterale acqua calda, presentando come scandaloso e preoccupante, o occulto e misterioso e quindi degno di essere condiviso e viralizzato qualcosa che in realtà tutti sanno.
Un autentico segreto di Pulcinella, come anche in questo caso particolare, offerto da Facebook:
Quello che non sapevi…come vengono fatte le caramelle gommose, CONDIVIDI e informa!
Per essere un segreto, la composizione delle caramelle gommose è un segreto molto, molto tenuto male, e probabilmente chi non di cosa sono fatte non ha mai letto un incarto o ha delle gravi lacune da colmare
Infatti quello che l’estensore del contenuto virale arricchisce con un accattivante colonna sonora è uno dei modi in cui è possibile ottenere le caramelle gommose (di cui peraltro ci siamo già occupati), il più antico e diffuso: l’uso di tessuto connettivo animale, ottenuto come si può notare dal filmato in ambienti puliti e controllsti, gelificato e trattato.
E, notare, sono gli stessi produttori a non farne mistero alcuno, pubblicizzandolo ai quattro venti
La colla di pesce ad oggi non ha nulla a che fare con il pesce: le origini di questo nome si trovano nell’antichità, quando, per la sua produzione, veniva essiccata sotto al sole la vescica natatoria dello storione o di altri pesci.
Oggi la colla di pesce è il nome con cui impropriamente chiamiamo la gelatina alimentare che viene essiccata e preparata in fogli trasparenti, in polvere o spray. E’ naturale poiché prodotta con la parti del maiale o di bovino. E’ un processo che possiamo osservare con i nostri occhi ogni volta che prepariamo un brodo di carne e che lo conserviamo in frigorifero: una volta raffreddato si presenterà come una gelatina e facendolo riscaldare tornerà liquido.
La colla di pesce è usata in diversi campi, da quello alimentare a quello farmaceutico e perfino per la chiarificazione di vino bianco e birra.
In ambito farmaceutico è usata per la preparazione di capsule molli, nelle compresse di vitamine e nelle supposte. Gli usi che meno conosciamo sono nel campo fotografico (dove la gelatina funge da legante per le pellicole), nell’industria cartiera o come concime.
Ma l’impiego più diffuso è sicuramente nel settore alimentare grazie alla sua capacità di addensare e dare la giusta consistenza a budini, bavaresi, panna cotta e cheesecake, yogurt, aspic, formaggi freschi, gelati e caramelle gommose.Quando la gelatina diventa compatta, la si può ritagliare con stampini di varie forme per usarle nella decorazione di un piatto. Liquida e salata può essere spennellata su antipasti come tartine e canapè. La gelatina è usata anche per le pietanze da mettere in “bella mostra” e in preparazioni chiamate aspic dove tutti gli ingredienti, di carne, verdure o pesce, sistemati in uno stampo, vengono ricoperti da un brodo mescolato a colla di pesce. Per le pietanze a base di pesce sarà preferibile preparare la gelatina con il brodo di pesce.
Una volta lasciato riposare in frigorifero l’aspic si serve rovesciando la preparazione dallo stampo sul piatto da portata.
In compenso eventuali utenti vegani o vegetariani potranno trovare un altrettanto valido sostituto nella gelatina di agar, una particolare alga utilizzabile come succedaneo della colla di pesce e già usata da alcuni produttori dolciari come succedaneo e sostituto della gelatina alimentare, assicurando il permanere di una eccellente sapidità e consistenza.
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