Ci segnalano un articolo pubblicato il 10 giugno su Voxnews (archive.is):
Dramma sfiorato nella tarda serata di mercoledì. Un profugo se ne andava in giro per la città impugnando un coltello a serramanico con lama di 10 centimetri. Pronunciando frasi incomprensibili verso la gente che ha cominciato a scappare.
Una segnalazione è arrivata alla stazione della polizia locale che ha inviato nella zona indicata una pattuglia. Gli agenti hanno rintracciato l’immigrato, un 23enne del Gambia, in preda a una forte agitazione stile Kabobo.
C’è voluto un po’ prima che venisse convinto a gettare a terra il coltello. Perché in Italia non si spara. Agli agenti ha dato una spiegazione molto particolare del perché se ne andasse in giro impugnando il coltello: «Mi hanno fatto una magia nera – ha detto – li sto cercando», facendo un ipotetico riferimento a persone che, ovviamente, non è stato possibile identificare.
Una volta disarmato è stato assistito e accompagnato in ospedale per un accertamento delle sue condizioni psichiche. E dagli accertamenti che nel frattempo sono stati eseguiti al comando della polizia locale, è emerso che l’extracomunitario faceva parte del gruppo di profughi assegnati al centro di accoglienza di Palmadula che, successivamente, è stato chiuso. Da allora il 23enne risulterebbe, di fatto, senza fissa dimora. A suo carico anche precedenti, tra i quali, en passant, quello per tentato omicidio.
A conclusione dell’attività, gli agenti della polizia locale hanno denunciato il 23enne in stato di libertà (!) per porto abusivo di coltello.
Il fancazzista era stato già oggetto di un Trattamento sanitaro obbligatorio a seguito di comportamenti che avevano richiesto un pronto intervento da parte degli operatori sanitari e, quindi, il ricovero forzato in ospedale per le cure. La sua presenza in città era stata già segnalata anche nei giorni precedenti all’episodio di via Carlo Alberto. Ma ora di nuovo in città, in cerca di chi gli ha fatto la ‘magia nera’, oppure di un’occupazione come corazziere al Quirinale. Stato di merda.
Esilarante, Voxnews è solito chiudere i suoi riadattamenti con deiezioni che aggiungo ulteriore carico di indignazione ai lettori affamati d’odio. Diciamo esilarante non perché la notizia sia divertente. No. Ci riferiamo al titolo, al lezzo di fame di click tipico delle pubblicazioni di un sito che non fa informazione. Fa cassa. Ci riferiamo al finale, poi, perché i collegamenti ipertestuali scadono in esempi improvvisati e gratuiti. Non poteva mancare il fiele per il corazziere di colore in servizio d’onore al Quirinale in occasione della visita del Papa. Noncurante del fatto che fosse di origini brasiliane, nato in Italia e già in servizio da due anni, Voxnews lo riporta come un esempio di invasione e buonismo.
Mestizia.
“Profugo armato a caccia di italiani” lascia intendere che un selvaggio xenofobo si fosse armato per fare pulizia tra gli autoctoni. Su La Nuova Sardegna leggiamo quanto riportato (male) anche da Voxnews. Il ragazzo, un 23enne del Gambia, si trova senza fissa dimora in quanto era ospite del centro di accoglienza di Palmadula, chiuso nel 2015 per gli spiacevoli episodi che si verificano all’interno. Proprio nel centro di Palmadula il ragazzo si sarebbe macchiato di altri reati che comprendono il tentato omicidio di alcuni suoi connazionali.
Dopo l’intervento della Polizia, il giovane è stato accompagnato in ospedale per accertamenti sulle sue condizioni psico-fisiche, ma già in passato era stato necessario un Trattamento Sanitario Obbligatorio. Agli agenti che tentavano di disarmarlo diceva di essere oggetto di magia nera e di essere alla ricerca degli artefici.
Era in possesso di un coltello a serramanico dalla lama di 10 cm e per questo è stato denunciato.
La notizia è dunque vera. Allo stesso modo è vera la capacità di Voxnews di distorcere un episodio già grave e preoccupante. Il ragazzo non era a caccia di italiani da uccidere. Era fuori di sé, convinto di essere vittima di una fattura e dunque alla ricerca di quanti avrebbero mosso magia nera contro di lui. In uno stato mentale che già in passato aveva reso necessario un TSO.
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