Ci segnalano un articolo pubblicato il 12 agosto 2017 su Blog Pianeta Donna:
Sono tutte creature di Dio! Forse, questo passaggio, i preti che gestiscono la Chiesa di Nostra Signora delle Angosce di Navalmoral de la Mata, in Spagna, se lo sono perso. Forse, come al solito, la religione viene interpretata a proprio uso e consumo e si saltano volutamente i passaggi che non fanno comodo. Certo, al mondo di gente che fa del male agli animali ce n’è tanta, ma che a uccidere un animale, in un modo così cruento, sia un prete, ci fa render conto sempre di più che non tutti quelli che vestono una abito talare sono persone che amano le creature del Signore. In fin dei conti c’è sempre stato un proverbio che la dice lunga: “L’abito non fa il monaco” e in questo caso calza a pennello.
La PACMA ci racconta i dolorosi fatti:
“Il campanile della chiesa è in cemento e il nido della cicogna non metteva assolutamente in pericolo la struttura. Sono tantissimi i posti dove vengono costruiti dei nidi nella speranza di veder tornare le cicogne, ma in questo caso, il ritorno del volatile, non è stato visto di buon occhio dal parroco che ha costruito e installato lui personalmente la trappola per la cicogna.”
“Il prete ha costruito un marchingegno fatto con ferri lunghi e affilati come lame di coltello. La struttura è stata messa in modo che la cicogna non potesse vederla e una volta arrivata al suo nido ha fatto una morte tremenda: è rimasta infilzata dalla trappola infernale ideata dall’uomo di Dio. Sicuramente, ai tempi della santa inquisizione sarebbe stato apprezzato come ideatore di macchine da tortura.”
Ora l’associazione per la protezione degli animali PACMA vuole indagare, capire le responsabilità e i perché. Ha chiesto al Municipio e al vescovo che i responsabili di quanto accaduto siano immediatamente identificati (il parroco non ha sicuramente agito da solo, anche se è l’ideatore di questo macabro piano).
Per rimuovere il corpo della povera cicogna sono dovuti intervenire i vigili del fuoco che hanno confermato che il nido non creava nessun problema e, comunque, se proprio non voleva la cicogna, c’erano altri metodi per non farla nidificare lì, senza ucciderla. È sconvolgente che chi dovrebbe dimostrare amore, si comporti in questo modo.
Come riportato nell’articolo, in prima linea per risalire alle responsabilità della morte dell’animale è il PACMA, il Partito Animalista spagnolo. Troviamo riscontro sulla pagina Facebook ufficiale, in un post del 2 marzo 2016:
Su ElDiario.es, il 29 febbraio 2016, leggiamo che la cicogna è stata infilzata da un sistema anti-nidificazione creato dai responsabili della parrocchia di Maria Addolorata di Navalmoral de la Mata. Dalle prime indagini è emerso che la torre del campanile non era mai stata in emergenza cicogne, ragion per cui il Partito Animalista intende fare chiarezza. Tra le testate nazionali troviamo riscontro GeaPress in un articolo del 29 febbraio 2016.
La notizia, dunque, è vera. Parliamo di precisazioni, tuttavia, perché si trattava di un sistema anti-nidificazione e non di una trappola per uccidere le cicogne. Resta da comprendere il perché di una tale iniziativa, considerata l’assenza di pericolo da parte delle cicogne sul campanile della chiesa.
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