NOTIZIA VERA, PRECISAZIONI E ALLARMISMO C’è un vulcano sotto Roma e “si sta risvegliando”
Ci segnalano questo articolo pubblicato il 29 Ottobre 2016 su Libero Quotidiano:
Il vulcano nascosto sotto Roma si sta risvegliando. A sostenerlo è uno studio firmato da Isituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), Università La Sapienza, Cnr e Università di Madison. Il vulcano in questione è quello che giace dormiente sotto i Colli Albani: le camere magmatiche hanno iniziato ad alimentarsi e c’è la possibilità di un’eruzione. Imminente? Non proprio, perché il tempo di risveglio è nell’ordine di qualche migliaio di anni. Sta di fatto che negli ultimi 20 anni i ricercatori hanno registrato un sollevamento della superficie terreste di 2-3 mm all’anno, dovuto all’ammassamento di magma sotto la crosta. “Ci sono stati 11 di questi cicli eruttivi – ha spiegato al Tgcom il ricercatore Fabrizio Marra -. L’ultimo, avvenuto al Cratere di Albano, è iniziato proprio 41mila anni fa ed è terminato intorno a 36mila anni… Questo vuol dire che il tempo trascorso dall’ultima eruzione è dello stesso ordine dei tempi di ritorno: quindi il vulcano deve considerarsi attivo e pronto per un nuovo futuro risveglio”.
Facciamo già uno zoom su questo estratto: Imminente? Non proprio, perché il tempo di risveglio è nell’ordine di qualche migliaio di anni. La notizia è riportata anche dal Giornale in un articolo del 29 Ottobre 2016; da Leggo e da TgCom24, in un articolo più dettagliato, pubblicato il 29 Ottobre 2016. Su TgCom24 fanno riferimento a uno studio pubblicato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) su Geophysical Research Letters. Ancora, si conferma che il tempo di risveglio è indicato nell’ordine delle migliaia di anni.
I ricercatori hanno osservato un sollevamento della superficie terrestre di 2-3 mm negli ultimi vent’anni, per un ammassamento di magma. Rassicurano, però, dicendoci che le attività crostali della zona sono compressive. In poche parole sigillano le vie di risalita del magma, e per la sua fuoriuscita dovrebbe accumularsi per migliaia di anni. Lo stesso Marra sostiene che «se una ricarica dei serbatoi è in atto, questa durerà senz’altro migliaia di anni prima che possa dar luogo a un’eruzione».
Per risalire alle fonti più autorevoli abbiamo visitato il portale ufficiale dell’INGV. Abbiamo trovato un comunicato stampa che fornisce maggiori dettagli sulla condizione del vulcano dei Colli Albani. Il comunicato è stato pubblicato il 19 Luglio 2016. Vi riportiamo gli estratti che interessano maggiormente:
L’area vulcanica dei Colli Albani, alle porte di Roma, rimasta in assoluto stato di quiete da 36.000 anni a questa parte – nonostante miti e leggende che hanno accreditato eruzioni fino in epoca romana – è attiva e a diversi chilometri di profondità si sta accumulando nuovo magma, facendo presagire un risveglio tra migliaia di anni. A sostenerlo, uno studio firmato INGV, Sapienza Università di Roma, CNR e Università di Madison, pubblicato su Geophysical Research Letters.
Nelle parole di Francesco Marra:
“In quanto tempo questo magma potrebbe trovare una via di risalita e dar luogo a un’eruzione è difficile da stabilire con precisione, quello che è certo è che i tempi fisici per cui ciò possa avvenire sono alla scala delle diverse migliaia di anni. Tutt’altra storia rispetto al Vesuvio, dove le eruzioni sono avvenute in tempi storici e i tempi di ritorno dell’attività vulcanica sono dell’ordine delle decine e delle centinaia di anni: ai Colli Albani tutto procede con tempi delle migliaia e delle decine di migliaia di anni. A cominciare dai tempi di ritorno delle eruzioni”
Da cosa dipende il lungo periodo di inattività del vulcano?
[…] la causa di questo comportamento peculiare, diverso dagli altri distretti vulcanici attivi nello stesso periodo di tempo nell’Italia centrale (Vulsini, Vico, Monti Sabatini e Roccamonfina), sta nelle particolari condizioni geodinamiche dell’area di Roma, dove sono state attive forze crostali prevalentemente compressive, rispetto a quelle estensionali delle aree circostanti, che ha l’effetto di sigillare le fratture e le faglie che costituiscono le vie di risalita del magma durante le eruzioni. Così il magma rimane in profondità finché il progressivo accumulo non genera delle pressioni tali da superare le forze compressive crostali.
Dello studio pubblicato su Geophysical Research Letters è disponibile un abstract a questo indirizzo.
Facciamo un altro zoom: la pubblicazione su Geophysical Research Letters risale al 12 Luglio 2016; il Comunicato Stampa dell’INGV è stato pubblicato il 19 Luglio 2016. Perché le testate nazionali pubblicano notizie sul vulcano dei Colli Albani (con chiara previsione di terremoto) nei giorni in cui l’Italia è di nuovo dilaniata dall’incubo del sisma, per di più con titoli allarmanti? È provato che un numero importante di lettori si sofferma sul titolo. In questo modo, solo una piccola percentuale andrebbe ad approfondire leggendo il contenuto in cui si evidenzia che l’eruzione del vulcano dei Colli Albani è possibile solo tra migliaia di anni.
Rassicuriamo i lettori del nostro presente e del futuro, dunque, sull’assoluto stato di sicurezza del vulcano, delle loro vite e delle loro case.
Lo staff di Bufale.net coglie l’occasione per manifestare la propria solidarietà a coloro che di nuovo vivono il dramma del terremoto. Noi siamo con voi. Sempre.
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