Ci segnalano un articolo pubblicato il 24 Aprile 2017 su Voxnews (archive.is):
Vox lo aveva anticipato: si trattava di quella che in Francia chiamano ‘racaille’, feccia di importazione. Infatti, sono due tunisini ed un centroafricano, due di 16 anni ed un 17enne, i giovani fermati sabato scorso dai carabinieri perché autori del furto dei cinque mini bus Seta in un deposito a Carpi, due dei quali fatti poi schiantare contro l’istituto tecnico superiore ‘Meucci’ di Carpi. Un gesto che ha procurato danni, secondo stime, di almeno 470mila euro.
Si tratta di giovani ai quali abbiamo regalato la cittadinanza italiana, immigrati di seconda generazione, due sono proprio studenti del Meucci, mentre il terzo frequenta il ‘Vallauri’, altro istituto carpigano.
I militari sono arrivati al terzetto grazie al contributo delle telecamere del deposito Seta e della scuola, ma anche grazie ai social network, in particolare a una chat di gruppo in cui alcune settimane fa, quindi prima della notte ‘brava’, i migranti avrebbero parlato del loro progetto. Ispirandosi ai tragici attentati compiuti dall’Isis.
In base alle indagini condotte dai militari, i minorenni, ora in stato di fermo (le accuse sono furto aggravato e continuato, danneggiamento, guida senza patente e interruzione di pubblico servizio) avrebbero agito “per noia”, stando a quanto da loro stessi riferito. Urge, subito, lo Ius Soli. Ah, questo danno lo pagheranno i contribuenti, italiani veri.
Nel livore esasperante e da cloaca di Voxnews è riportata una notizia vera.
I fatti si sono verificati alle prime ore del mattino di venerdì 21 Aprile, precisamente alle 4:30, quando i tre minorenni – riporta Il Resto del Carlino – transitavano in bici in via Peruzzi, a Carpi (MO) e vedevano la saracinesca del deposito SETA (Società Emiliana Trasporti Autofiloviari) aperta per metà. Una volta entrati nel deposito, i ragazzi hanno notato che i mezzi erano aperti e con le chiavi inserite. Hanno dunque prelevato due minibus scolastici e inaugurato una prima scorribanda nel piazzale stesso del deposito, per poi abbandonare i due mezzi e prelevarne altri tre, con i quali si sono lanciati in una folle corsa per le strade di Carpi.
Durante il tragitto i tre si sono rincorsi, sorpassati e non hanno rispettato i semafori, addirittura hanno abbattuto cartelli stradali e hanno imboccato la tangenziale, creando uno scenario che Il Corriere definisce «da Fast & Furious». La loro corsa ha una prima battuta d’arresto all’Istituto Tecnico “Meucci” di Carpi, quando i mezzi rubati vengono lanciati prima contro il cancello che dà sulla strada, poi direttamente contro l’ingresso dell’Istituto. Sul Fatto Quotidiano leggiamo che «sono state distrutte le due vetrate dell’ingresso principale con i relativi infissi metallici e buona parte dei controsoffitti dell’atrio, compresi sensori allarme incendio, plafoniere e colonnina con impianti elettrici».
I tre poi si danno alla fuga su un unico mezzo e si dirigono a Cibeno, quartiere di Carpi. Lì abbandonano l’unico mezzo rimasto lanciandolo a 90 km/h contro un canneto.
I tre vandali sono stati fermati Sabato 22 Aprile e la loro cattura è stata resa possibile dall’audio dei video che gli stessi hanno girato durante la bravata, nei quali si potevano udire due dei loro nomi. La ricostruzione è avvenuta grazie alle immagini delle telecamere di sicurezza del deposito, dei minibus e dell’istituto. Si tratta di due tunisini e un senegalese. Due di loro hanno 16 anni, il terzo 17. Due di loro sono studenti del Meucci, lo stesso Istituto vandalizzato. L’unico loro movente è la noia. I reati a loro contestati sono furto, interruzione di pubblico servizio e danneggiamento aggravato. A loro carico vi sono tracce di sudore e capelli rinvenuti all’interno dei minibus.
Ancora, i tre avevano parlato delle loro gesta in una chat di gruppo sui social network.
La notizia è dunque vera, ma ben distante dall’insinuazione gratuita di Voxnews che parla di emulazione degli attentati dell’Isis. In questo momento i tre vandali si trovano presso il carcere minorile di Bologna.
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