Il Ponte Morandi è stato al centro di più interrogazioni mosse dall’ex senatore di Scelta Civica Maurizio Rossi, come riporta uno screenshot ampiamente condiviso nelle ultime ore:
L’immagine è stata presa da un articolo comparso sull’agenzia di stampa Adnkronos, pubblicato il 14 agosto 2018 e che raccoglie lo sfogo dell’ex ministro Maurizio Rossi. Per quanto i documenti riportati indichino il 2015 e il 2016, Rossi attesta che già dal 2013 aveva indirizzato l’attenzione al viadotto Morandi.
Sul sito istituzionale del Senato, in ogni caso, troviamo riscontro per entrambe le interrogazioni citate sia da Adnkronos che dallo screenshot.
Nell’allegato B del resoconto stenografico della seduta 525 del 20 ottobre 2015 troviamo l’intervento di Maurizio Rossi:
[…] molti tratti autostradali liguri non sono conformi alle normative di sicurezza europee e, nelle ore di punta, si verificano continuamente code di decine di chilometri, rallentamenti e numerosi incidenti che bloccano l’area intorno a Genova; le tariffe su tali tratti sono fra le più elevate del Paese; sul nodo autostradale di Genova è noto il grave problema del ponte Morandi che attraversa la città e del quale non si conosce la sicurezza nel tempo. Risulta pertanto indispensabile procedere con sollecitudine a cantierare il progetto denominato «gronda di Genova» per il quale la società Autostrade ha già in cassa le risorse necessarie per iniziare i lavori derivanti dagli aumenti tariffari concordati in cambio della concessione ottenuta;
Ancora, nell’allegato B del resoconto stenografico della seduta 618 del 28 aprile 2016 troviamo un altro intervento dell’ex senatore:
[…] il viadotto Polcevera dell’autostrada A10, chiamato ponte Morandi, è un’imponente realizzazione lunga 1.182 metri, costituita su 3 piloni in cemento armato che raggiungono i 90 metri di altezza che collega l’autostrada Genova-Milano al tratto Genova-Ventimiglia, attraversando la città sulla val Polcevera; recentemente, il ponte è stato oggetto di un preoccupante cedimento dei giunti che hanno reso necessaria un’opera straordinaria di manutenzione senza la quale è concreto il rischio di una sua chiusura; se non si predispone immediatamente una nuova strategia stradale di più ampio respiro del capoluogo ligure, i mancati lavori di realizzazione della gronda sommati alla possibile futura chiusura totale o parziale del ponte Morandi determinerebbero inevitabilmente il collasso dell’intero sistema viario genovese.
È dunque reale la schermata catturata dal sito istituzionale del senato e riproposta nei social, prelevata da un articolo dell’Adnkronos sulle interrogazioni che Rossi fece al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti allora in carica, Graziano Delrio.
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