Si, purtroppo è vero che grazie al Governo Renzi, attraverso la Legge di Stabilità 2015, rischia di far salire la pressione fiscale sulle partite Iva agevolate che verranno aperte a partire dal 1 gennaio 2015.
Per “salvarsi” da tale tassazione, a chi volesse aprire una partita Iva agevolata è stato suggerito di farlo entro il 31 dicembre 2014 e di effettuare almeno una fatturazione entro la stessa data. Purtroppo ci sono dei risvolti negativi.
Iniziamo con spiegare come funzioneranno le tassazioni, confrontando quelle della “vecchia” partita Iva agevolata e quella nuova.
Considerando l’Aliquota INPS al 27,7 e le tasse al 5%:
Considerando l’Aliquota INPS al 29,9 e le tasse al 15%:
C’è da dire, inoltre, che dal 2015 si può accedere al regime dei minimi solo chi fattura meno di 15 mila euro all’anno.
La somma dei 15 mila euro l’anno è da considerare come un livello “minimo” per raggiungere la percentuale INPS che permetterà di avere un anno di pensione riconosciuta. Se un libero professionista fattura meno di quella cifra che cosa succede? L’INPS riconoscerà solo il corrispettivo mensile (es. se fattura 8000 euro, 1724,42 vanno all’INPS che li riconoscerà come 5 mesi di contributi).
Inoltre le partite Iva agevolate non percepiscono eventuali tredicesime o quattordicesime, a differenza dei lavoratori dipendenti, oltre al fatto che si trovano ogni giorno a dover cercare clienti e rincorrerli nel caso non pagassero in tempo o non pagassero proprio ( per 2000 euro di fattura non varrebbe la pena di aprire un processo e pagare di avvocato, e certi clienti lo sanno bene).
Chi aprirà una partita Iva agevolata in tempo potrà godere per 5 anni (o fino a 35 anni) del limite di fatturazione a 30 mila euro, pagare l’imposta sostitutiva del 5%. Valutando i calcoli effettuati in precedenza, stiamo parlando di un eventuale risparmio in tasse da 113,73 a 151,63 euro al mese.
Stiamo assistendo ad un boom di richieste di apertura delle partite Iva agevolate. La fretta di fare tutto entro il 31 dicembre 2014 porta però dei rischi.
In alcuni casi l’Agenzia delle Entrate può contestare l’apertura se non si fattura entro la fine dell’anno, rendendo vano il riconoscimento del vecchio regime.
Un altro elemento riguarda l’INPS. Se non emetteranno fattura entro la fine dell’anno non sarà dovuto alcun contributo previdenziale.
Discorso diverso per le ditte individuali dove sono previsti contributi minimi all’INPS, con il rischio di dover pagare centinaia di euro a dicembre 2014 anche se non si è fatturato nulla. Potrebbe essere considerato come un investimento per i futuri 5 anni, ma non è del tutto sicuro.
Mettiamo in chiaro subito che nessuno ci paga questa recensione. L'accordo come sempre é che ci mandano un prodotto che…
Non ultima una menzione televisiva di tale leggenda, ci è stata segnalata l'arcinota falsa credenza per cui il sale assorbe…
Ci sono conferme sui problemi PayPal di oggi 21 novembre, visto che abbiamo constatato anche noi una sorta di down…
Ci segnalano i nostri contatti un post Facebook che mostra "tre atlete dal bel sedere", chiedendo se sia normale guardarle…
Ci segnalano i nostri contatti una curiosa telefonata: una voce registrata che presenta la piattaforma di trading online della famiglia…
La Coca Cola è un efficace mezzo per rimuovere la ruggine: questa una delle credenze più diffuse. Corollario, è sicuramente…