NOTIZIA VERA Nuovo restauro fail in Spagna: la statua romanica ora è peggio di prima – bufale.net
La nostra sezione Notizia Vera oscilla ormai tra due estremi: atti di scetticismo carpiato degni del peggiore San Tommaso e notizie degne di un Ah, ma non è Lercio? in grande spolvero, come nel caso del nuovo restauro fail in Spagna.
La Spagna, terra romantica di corride, colori, sole… e improvvisatori armati di pennello che rovinano per sempre importanti opere del patrimonio artistico mondiale con la loro dabbenaggine.
Nella disciplina artistica nota ormai come restauro fail avevamo già l’Ecce Homo, eretico “capolavoro” della signora Cecilia Giménez che, vedendo la pittura murale di Elías García Martínez in precario stato di conservazione, aveva deciso di prendere il pennello in mano e, seguendo il suo estro artistico, ridipingerlo ottenendo una grottesca creatura dalle stralunate sembianze scimmiesche in luogo dell’originale Cristo Redentore ivi raffiguratovi.
Ma il fulmine colpisce sempre due volte, e la concorrente di oggi della disciplina del restauro fail è la signora María Luisa Menéndez che, nella migliore tradizione del ghe pensì mi all’italiana, evidentemente esportato all’estero in tempi immemori, si dichiara alla stampa come qualcuno che non è un pittore, ma a cui piace dipingere, aggiungendo che tanto quelle opere avevano bisogno di restauro.
Di che opere parliamo? Di un trittico ligneo in El Rañadoiro, nelle Asturie, consumato dal tempo che la signora Menédez, dichiarando di avere il supporto del parroco e della comunità locale ha trasformato nel Playmobil più costoso di ogni tempo
Con colori a metà tra il fustino di figurine Playmobil ed un anime Giapponese particolarmente brutto, con una Madonna insolitamente manga dai capelli rossi ed una Sant’Anna con una sgargiante e molto fashion tunica fucsia metallizzata che sorreggono un deforme Gesù Bambino con le orecchie a sventola e una tutina verde vomito, il trittico di El Rañadoiro ha, giustamente, sollevato sentimenti contrastanti, divisi tra la rabbia e l’indignazione.
Se la popolazione locale, comprensibilmente amica dell’improvvisata imbianchina, pardon, pittrice si schiera a favore della loro beniamina e del suo improponibile Art Attack, il mondo dell’Arte è unanime nel condannare il gesto. Gennaro Alonso, ministro regionale per la Cultura e l’Istruzione, ha definito l’improvvisato restauro un’opera di vendetta
De nuevo gritamos #SOSPatrimonio. ¿A nadie le importa este expolio continuado en nuestro país? ¿Qué tipo de sociedad permite pasiva que destruyan ante sus ojos el legado de sus antepasados? https://t.co/iCEqmxtvDc pic.twitter.com/PhW7BGfZGc
— ACRE (@A_CR_E) 6 settembre 2018
E l’Associazione ACRE per la tutela e la conservazione dell’Arte Spagnola, dedica alla vicenda un Tweet traducibile con:
Gridiamo ancora una volta #SOSPatrimonio. A nessuno importa la continua distruzione della cultura nel nostro paese? Quale società consente passivamente che le creazioni dei suoi antenati siano distrutte in questo modo?
Non ci è dato sapere al momento se sarà possibile rimuovere la sgargiante vernice dalle sculture, peraltro parte del famoso pellegrinaggio verso Santiago de Compostela: tutto quello che sappiamo è che non è neppure il primo, né il secondo restauro fail della recente storia Spagnola.
La mente corre alla figura del San Giorgio nella Chiesa di San Michele in Estella, affidata ad un laboratorio per la riparazione di giocattoli e trasformata, per l’ilarità dei presenti, in una specie di raffigurazione divinizzata di un Pippo Franco dall’aria particolarmente sconsolata
Los mejores memes sobre la penosa restauración del ‘San Jorge de Estella’ https://t.co/2E2QJXMbMe pic.twitter.com/izBICHRbAh
— Juank (@JCSura) 26 giugno 2018
Riteniamo sarebbe l’ora di far cessare l’improvvisazione libera nell’arte ed in altri settori: vi fareste mai operare a cuore aperto da un ragazzino che ha appena letto tutti i volumi di Esplorando il Corpo Umano?
Non credo: allora perché continuate a ritenere che basti la volontà ed il buon cuore per mettere mano ad ogni cosa?
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