NOTIZIA VERA Massacra il cane a martellate e gli taglia la gola: “Era per sfogare lo stress”
Ci segnalano un articolo pubblicato il 19 luglio 2017 su Leggo.it:
Un operaio di Mazzé, nel Torinese, è stato condannato questa mattina in tribunale a Ivrea per aver ucciso il proprio cane. L’uomo, che aveva perso il lavoro, si era accanito sull’animale tagliandogli la gola e prendendolo a martellate per «sfogare lo stress». L’episodio risale al maggio del 2014. Un vicino, richiamato dai lamenti del cane, un meticcio di grossa taglia, aveva chiamato i carabinieri. La settimana dopo il caso, diverse associazioni animaliste manifestarono a Mazzè contro il proprietario del cane. Il giudice ha condannato l’uomo a quattro mesi di reclusione.
La notizia è vera ed è riportata sulle principali testate nazionali e locali. Su La Stampa leggiamo che l’uomo, un 47enne di nome Massimiliano Mondino, stato condannato a 4 mesi di reclusione dal Tribunale di Ivrea per aver ucciso il proprio cane nel maggio 2014. L’animale era un incrocio tra un pastore corso e un San Bernardo, e per giustificare il suo gesto l’uomo ha rivelato: «Stavo vivendo un periodo di particolare stress a causa della perdita del lavoro, mi spiace per quello che ho fatto». Inizialmente il Pubblico Ministero aveva chiesto 8 mesi. All’epoca dei fatti, l’allarme era stato lanciato da un vicino allarmato dai lamenti del cane. Troviamo conferma sull’Ansa, Repubblica e La sentinella del Canavese.
Sulle notizie pubblicate nel tempo dei fatti da Quotidiano Piemontese e La sentinella del Canavese – entrambe del 9 maggio 2014 – leggiamo che l’origine del brutale assassinio era il carattere giocoso e vivace del cane, di soli 11 mesi. L’animale aspettava sempre con ansia il rientro a casa del padrone, accogliendolo poi con gioia e affetto. Dopo averlo ucciso con una mazza da muratore e un coltello, l’assassino aveva poi scavato una buca nel giardino per occultare il cadavere. In quel momento un passante aveva notato la scena e aveva dunque avvertito i responsabili del canile di Canuso. Luciano Sardino, responsabile del canile e della Lega Nazionale per la difesa del cane, aveva chiesto l’intervento dei veterinari dell’ASL/To4 e dei Carabinieri. Il veterinario aveva constatato che la morte era avvenuta per emorragia da una profonda ferita sul collo. Ai militari, Mondino aveva raccontato che il temperamento giocoso del cane infastidiva lui e i suoi genitori.
Nella mattina di ieri, l’assassino è stato condannato a 4 mesi di reclusione dal Tribunal di Ivrea. La notizia, dunque, è vera.
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