Categorie: Notizia Vera

NOTIZIA VERA Marocchino vuole violentarla, lei lo uccide a coltellate

 Ci segnalano questo articolo pubblicato da Segretodistato.com il 22 Aprile 2016:

Ha confessato Liliana Ordinanza. Presunta colpevole dell’omicidio di Medhi Chiairi

Ha confessato Liliana Ordinanza, 27enne originaria di Salerno. Sarebbe lei l’autrice dell’efferato delitto che ha scosso le cronache nazionali Salerno.

Voleva violentarmi, così l’ho ucciso. Ha confessato Liliana Ordinanza, 27enne originaria di Salerno ma residente in provincia di Treviso. Fermata dai carabinieri per l’omicidio dell’operaio marocchino Medhi Chiairi, ucciso con sei coltellate alla schiena, in una casa di Miane. Il fermo era stato emesso un giorno e mezzo dopo l’accaduto. Stando a quando riporta “Il Corriere del Veneto” oggi la ragazza ha raccontato la sua versione dei fatti. Avrebbe ucciso l’uomo con un coltello da cucina dopo che questi voleva violentarla.

Come suggerisce l’articolo siamo andati a verificare sul Corriere del Veneto e abbiamo avuto conferma in tre articoli.

Il primo, pubblicato il 19 Aprile 2016, riporta la notizia del ritrovamento del corpo di Mehdi Chairi nella sua casa di Miane (Treviso). A fare la macabra scoperta sono stati i vicini della vittima:

MIANE (Treviso) Una lite scoppiata per futili motivi dopo aver fumato insieme uno spinello. O uno scontro legato alle sue molte frequentazioni femminili. Sono due delle ipotesi al vaglio di Procura e carabinieri sul movente dell’omicidio di Mehdi Chairi, l’operaio marocchino di 42 anni trovato senza vita, domenica mattina, nella sua casa di via Roma a Miane. L’uomo è stato ucciso a coltellate: sei fendenti, tutti alla schiena e sferrati da qualcuno che probabilmente conosceva e che poi è fuggito a bordo dell’auto della vittima, un’Alfa 147 scura ritrovata ieri pomeriggio a Conegliano, nel parcheggio vicino alla stazione. Ipotizzabile, quindi, che l’assassino si sia dileguato in treno. Il delitto si è consumato poco dopo l’alba in una palazzina nel centro del paese. In quella casa Chairi abitava da poco più di un mese.

[…]

La ricostruzione Secondo gli inquirenti, alle 6 di domenica Michele Fiorin e la compagna Nazzarena, che vivono al piano inferiore, hanno sentito una violenta lite. Urla, mobili che sbattevano, passi concitati. Poco dopo un’auto che se ne andava, quindi sulla palazzina tornava il silenzio.

[…]

Alle 10.30, però, non vedendo Chairi e non sentendo più rumori provenire dall’appartamento, l’uomo ha deciso di andare a controllare facendo la tragica scoperta: il corpo del 42enne era a terra, in un lago di sangue.

[…]

Ma perché Mehdi Chairi è stato ucciso? Tutti lo descrivono tranquillo, lavoratore. Arrivato dal Marocco, viveva a Miane da 2 anni e lavorava come operaio al mobilificio Battistella di Pieve di Soligo. Era inserito nella comunità marocchina della Marca, ma anche in quella italiana. Frequentava i locali della Vallata e pare vedesse molte donne. Proprio dai rapporti con quelle donne potrebbe aver avuto origine un delitto passionale. È una delle ipotesi al vaglio degli inquirenti che in queste ore stanno sentendo amici e colleghi di lavoro. Del resto Chairi conosceva il suo assassino, visto che gli ha dato le spalle. Incurante del pericolo. Ora gli inquirenti acquisiranno le immagini delle telecamere della stazione e del centro di Conegliano.

Esiste anche un servizio dell’emittente 7Gold TelePadova  in cui si parla della ricerca dell’assassino e del ritrovamento del cadavere:

Il 20 aprile 2016, un secondo articolo ci informa del fermo di una donna, la 27enne Liliana Ordinanza:

CONEGLIANO (Treviso) E’ in corso nel tribunale di Treviso l’udienza di convalida del fermo di Liliana Ordinanza, la 27enne di Conegliano fermata per l’omicidio di Medhi Chairi, 42 anni, ucciso quattro giorni fa a coltellate nella sua abitazione a Miane (Treviso). Per i militari dell’ Arma nei confronti della donna sono stati raccolti rilevanti indizi di responsabilità. Fondamentale nelle indagini il ritrovamento lunedì mattina dell’Alfa 147 dell’operaio magrebino, posteggiata nei pressi della stazione di Conegliano, usata dalla 27enne, disoccupata e già nota alle forze dell’ordine per piccoli reati, per rientrare a casa dopo aver partecipato ad un festino a base di droga nella mansarda di Chairi.

Sarebbe dunque di Liliana Ordinanza la voce femminile sentita dai vicini di casa del 42enne la notte del delitto. La 27enne è stata rintracciata e fermata martedì mattina mentre passeggiava per le vie del centro di Conegliano. In tasca aveva ancora le chiavi dell’Alfa. La donna, interrogata dal pubblico ministero, non ha ammesso però alcuna responsabilità ma ha confermato che la notte dell’omicidio si trovava nell’appartamento di Chairi, col quale si era vista diverse volte in quei giorni, per consumare del crack. Non è stato per ora chiarito il movente dell’omicidio e i carabinieri hanno escluso motivi di natura passionale. Le indagini dovranno ora accertare se via stata l’eventuale compartecipazione di un complice.

Infine, in un terzo ed ultimo articolo pubblicato il 21 Aprile 2016, ci informano della confessione di Liliana Ordinanza, quando ha ammesso di aver ucciso il Chairi:

TREVISO «Sono stata io, ho ucciso io Mehdi Chairi. L’ho fatto perché voleva violentarmi». Si è avvalsa della facoltà di non rispondere Liliana Ordinanza , la 27enne fermata per l’omicidio del marocchino 42enne trovato nella sua casa di Miane accoltellato. Ma la ragazza, di Conegliano, ha reso dichiarazione spontanea davanti al gip del tribunale di Treviso dove giovedì mattina è apparsa provata e ha ammesso le sue responsabilità: «Sono stata io». Il fermo è stato convalidato e la 27enne è stata riaccompagnata al carcere della Giudecca, dove è detenuta.

In un servizio dell’emittente locale Rete Veneta , ci danno ulteriore conferma delle responsabilità assunte dalla 27enne, precisando che gli inquirenti stanno procedendo con le indagini per accertare la tentata violenza subita dalla ragazza:

Tutto vero, dunque. Liliana Ordinanza ha confessato di aver ucciso Mehdi Chairi in quanto quest’ultimo avrebbe tentato di violentarla.

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