Già in passato ci avete chiesto di verificare presunti post Facebook di Salvini o di altri personaggi del mondo della politica, alcuni palesemente modificati ad arte per diventare virali sull’onda dell’indignazione. Questa volta parliamo di Debora Serracchiani, Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia e vice segretario del Partito Democratico.
Di seguito l’immagine segnalata:
Sono stati pubblicati, nella giornata di oggi, molti post critici nei confronti di Debora Serracchiani nella sua pagina Facebook. Ne riportiamo un rapido screenshot:
Il post Facebook è reale ed è stato pubblicato effettivamente il 6 ottobre 2011 alle ore 8:52 nella pagina ufficiale di Debora Serracchiani (clicca qui per vedere il post):
Sulle intercettazioni non possiamo andare contro la corte di giustizia europea che pone il diritto di cronaca prima di tutto anche prima del diritto alla privacy dei politici. A nessuno il dottore ha ordinato fare politica e chi la fa la deve fare anche per dare l’esempio. Il politico rappresenta le istituzioni e quindi non esistono suoi comportamenti privati che non incidano sulla credibilità pubblica.
Di seguito il confronto tra lo screenshot del post attualmente online e lo screenshot inviatoci per la richiesta di verifica:
Di sicuro aumenteranno le condivisioni:
Sullo stesso tema c’è anche un vecchio articolo pubblicato il 29 aprile 2010 nel blog personale di Debora Serracchiani dal titolo “Il bavaglio si stringe“:
In questi giorni nella competente commissione del Senato è in discussione il disegno di legge sulle intercettazioni telefoniche. L’intento del governo, proclamato da tempo, è quello di scassinare la libertà di stampa usando come grimaldello il diritto alla riservatezza garantito dalla nostra Costituzione. Durante il dibattito il PdL ha presentato ulteriori 12 emendamenti al testo base che inaspriscono la già stringente normativa stabilendo che qualsiasi atto giudiziario non potrà mai essere pubblicato prima della chiusura delle indagini preliminari nemmeno se solo in forma di riassunto. Credo che di fronte a questo tentativo di tacitare gli organi di informazione, pilastri della nostra democrazia, sia assolutamente condivisibile la reazione del segretario e del presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Franco Siddi e Roberto Natale, che ieri hanno manifestato di fronte a Palazzo Madama per difendere il diritto a un’informazione equa e completa, annunciando di voler proseguire la protesta con scioperi, disobbedienza civile e professionale fino al ricorso alla Corte Europea di Strasburgo.
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