Ci segnalano i nostri lettori una notizia targata leggo.it, di fatto corretta, relativa alla c.d. dematerializzazione del talloncino RCA.
Per dematerializzazione in questo caso si intende, con una parola complessa ma sintetica, il passaggio dall’attuale sistema, dove si rende necessario allo scopo di identificare un veicolo e l’assicurazione cui far riferimento in caso di sinistri non coperti da indennizzo diretto (in quel caso infatti, usualmente ci si rivolge alla propria assicurazione che farà eventualmente le ricerche del caso) l’applicazione di un talloncino riportante gli estremi congiunti di veicolo ed assicurazione, ad un sistema nuovo dove questo incombente sarà assorbito dall’uso congiunto degli strumenti in mano alle assicurazioni, al database delle forze di polizia ed alle telecamere di sicurezza già impiegate nelle ZTL.
Già nei mesi passati ci siamo interessati delle varianti più o meno alterate di questa notizia, che paventavano, con evidente disinformazione, l’applicazione di microchip di controllo ai veicoli o altri strumenti evidentemente costosi ed invasivi. Così non sarà: anzi, non vengono aumentati gli oneri per l’automobilista, ma ridotti.
Roma però non fu costruita in pochi giorni, recita un antico adagio, e così accade per questa normativa, che ricordiamo essere il Decreto Ministero del Sviluppo economico 09.08.2013 n° 110 , G.U. 03.10.2013.
Riporta il quotidiano La Stampa:
«Sarà una specie di Big Bang», lo definisce Rossella Sebastiani, del servizio normativa auto di Ania, ente che dal 2010 spinge per il passaggio dal contrassegno cartaceo, facile da falsificare, a uno “elettronico”, il cui pagamento è praticamente impossibile da evadere.
Quindi, con ogni probabilità, i tagliandi non scompariranno del tutto per ancora sei mesi, ma questi sei mesi saranno usati per rodare un cambiamento certo e colmare le ultime lacune legislative, come quelle che, allo stato dei fatti, continuano a richiedere l’intervento umano per accedere ai dati di alcune telecamere per la sicurezza stradale, come ad esempio gli autovelox, che invece si paleserebbero già idonee allo scopo quantomeno di verifica della targa.
Ciò comporta che, da aprile ad ottobre, per l’utente finale sarà vitale informarsi con il proprio intermediario assicurativo per analizzare i meccanismi tecnici della dematerializzazione: l’assicurazione infatti potrebbe comunque rilasciarvi documentazione relativa alla validità ed alla gestione del vostro contratto assicurativo, adottando (libera dell’obbligo cartaceo) strumenti innovativi, rapidi economici come la PEC, strumento che si appresta, secondo IVASS, a diventare un eccellente canale di comunicazione anche per l’attestato di rischio ed ogni documento che, dal database interno alle assicurazioni ed interconnesso, dovesse essere per qualsiasi ragione reso disponibile all’automobilista.
Sarà dunque un cambiamento graduale, ma certo: da aprile ad ottobre vedremo sempre meno carta e sempre più posta elettronica e documentazione digitale, e la targa diventerà l’unico oggetto “materiale” di cui avremo bisogno per dimostrare di essere in regola coi pagamenti o identificare l’assicurazione di un automobilista scorretto.
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