Analizziamo l’ultima catena di S. Antonio, relativa alla consultazione referendaria del 22 Ottobre
AVVISO IMPORTANTE : all’uscita del seggio dopo aver votato dovete Avere e Pretendere LA RICEVUTA. Và TENUTA COME PROVA TANGIBILE Visto che NON Vi Verrà Timbrata la Tessera Elettorale !
(COSA CHE NESSUNO SA’)
PASSA PAROLA A PARENTI E AMICI VENITI !La ricevuta di voto, va timbrata con il timbro ad olio del seggio.
Non timbreranno la tessera elettorale.
La Corte Costituzionale non lo ha concesso.
Sebbene la notizia sia vera, dobbiamo pacatamente dissentire dal “Cosa che nessuno sa”.
In realtà sarebbe bastato leggere un qualsiasi quotidiano (cosa che l'”indinniato medio” non fa mai perché convinto che i giornali siano parte di un misterioso “complotto” per rovinare la sua vita e che quindi l’unica informazione valida sia quella reperita dalle Catene di S. Antonio e da blog di dubbia efficacia…) per appurare che è da luglio che ciò è un fatto notorio.
Ancora il 25 Agosto, negata l’autorizzazione alla timbratura della Tessera Elettorale (per ragioni legate alla natura stessa dell’istituto), era vivo il dibattito sul mezzo di riconoscimento ed identificazione del votante, alla ricerca di un sistema che consentisse anche ad anziani ed imperiti di trovare con rapidità il proprio seggio.
La soluzione pronta a salvare i proverbiali cavoli e capre non si è fatta arrendere, ed era già stata diffusa dalle agenzie di stampa, oltre che dai canali istituzionali della Regione Veneto, i primi di settembre: il votante dovrà portare comunque con se la Tessera Elettorale, da usarsi assieme al documento di identità per l’identificazione del votante e per l’indicazione del seggio elettorale di elezione (che quindi sarà il solito, usuale seggio), ma riceverà una ricevuta vidimata a testimoniare l’avvenuto voto.
Nessuna ragione di “pretendere” quindi: è lapalissiano che deve essere e sarà consegnata. Il votante poi potrà conservarla, sapendo che in caso di raggiungimento del quorum il consiglio regionale sarà tenuto ad esaminare l’argomento referendario entro novanta giorni dalla proclamazione dei risultati e in tale evenienza, se prevarranno i voti favorevoli, il presidente della giunta presenterà all’assemblea legislativa un programma di negoziati da condurre con l’esecutivo statale, unitamente a un disegno di legge che recepisca il percorso e i contenuti per il conseguimento dell’autonomia differenziata.
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