NOTIZIA VERA Il velo islamico farà parte della divisa della polizia scozzese

Ci segnalano questa notizia comparsa sul Giornale il 24 Agosto 2016:

L’idea arriva dalla Scozia, dove la polizia ha inserito l’hijab (il velo completo che lascia scoperto solo il volto) fra le componenti opzionali della divisa, con il dichiarato scopo di “rendere la polizia più rappresentativa della comunità che gli agenti devono servire”.

“Come molti altri settori del pubblico impiego stiamo lavorando per assicurare che il nostro servizio rispecchi la comunità in cui operiamo – ha spiegato il capo della polizia Phil Gormley – Sono felice di fare questo annuncio e di salutare il benvenuto con cui sia la comunità musulmana sia gli agenti hanno salutato la notizia.”

Dei quasi cinquemila nuovi agenti che negli ultimi dodici mesi hanno fatto domanda per entrare nella polizia scozzese, scrive il britannico The Telegraph, il 2,6% sono di origine straniera. A Londra, d’altronde, la Metropolitan Police ha ammesso il velo islamico come parte integrante della divisa da più di dieci anni.

“Non c’è dubbio che questa misura incoraggerà sempre più donne musulmane ad entrare in polizia”, spiega soddisfatta la presidente dell’associazione dei poliziotti musulmani scozzesi (SPMA) Fahad Bashir.

Il Giornale ci indirizza verso il comunicato ufficiale della Polizia Scozzese, datato 23 Agosto 2016:

La Polizia Scozzese ha annunciato che l’hijab diventerà accessorio opzionale della divisa.

Ufficiali e personale hanno sempre avuto la possibilità di indossare copricapi religiosi.

L’annuncio di oggi, formalmente, convalida l’hijab nella Polizia Scozzese e incoraggerà le donne della comunità musulmana, che in precedenza non consideravano la Polizia come un possibile lavoro, a rivalutare.

Nello svolgersi del comunicato, il Commissario Capo Phil Gormley, dichiara:

“Sono lieto di fare questo annuncio e di accogliere il supporto sia della comunità musulmana che della comunità intera, e con me gli ufficiali di polizia e l’intero personale.

Come tanti altri impiegati, specie nel settore pubblico, stiamo lavorando per garantire che il nostro servizio sia rappresentativo delle comunità cui prestiamo servizio. Spero che questo supplemento alla nostra divisa contribuirà a rendere il nostro personale più diversificato, e che aggiunga abilità, esperienza e qualità personali di cui i nostri ufficiali e il nostro personale faranno tesoro per servire la comunità scozzese”.

Fahad Bashir, Presidente della Scottish Police Muslim Association, dice:

“È un passo importante, e sono felice che la Polizia Scozzese stia mettendo in atto misure produttive per garantire che la nostra organizzazione sia inserita e rappresenti le diverse comunità che serviamo per tutta la Scozia.

Indubbiamente, questo incoraggerà tante donne musulmane e altre minoranze etniche a unirsi alla Polizia Scozzese.

Tutto vero, dunque. Confermiamo inoltre, grazie a The Telegraph, che il 2,6% di richieste di entrare nella polizia scozzese proviene da cittadini di origine straniera. È sempre vero, inoltre, che l’hijab è stato introdotto nella Metropolitan Police di Londra diversi anni fa, come attesta questo articolo di Telegraph del 23 Aprile 2001:

MUSLIM women police officers will be allowed to wear their traditional headscarves as part of an initiative in London to boost recruitment from black and Asian communities.
The Metropolitan Police will be the first to permit hijabs, which have been popularised by public figures such as Jemima Khan and the late Diana, Princess of Wales.

Alle funzionarie di polizia di origine musulmana sarà concesso di indossare copricapo tradizionali come parte dell’iniziativa di rafforzare il reclutamento di personale di colore e dalla comunità Asiatica, a Londra.
La Metropolitan Police sarà la prima a consentire l’hijab, reso popolare da personaggi pubblici come Jemima Khan e Lady Diana, Principessa del Galles.

Jemima Marcelle Goldsmith, il cui cognome diventò Khan in seguito al suo primo matrimonio, è una giornalista britannico-pakistana e attivista. Lavora per la rivista politico-culturale New Statesman e per Vanity Fair. Di famiglia ebraica, si è convertita all’Islam pochi mesi dopo il suo matrimonio con Imran Khan e spesso indossa abiti tradizionali pakistani.

Dunque, notizia vera.

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