Il 26 maggio 2017 pubblicavamo un articolo nel quale davano conferma su un clamoroso caso avvenuto a Pioltello, nel milanese.
In un piccolo passo a ritroso, ricordiamo l’attentato verificatosi a Manchester alle 22:30 del 22 maggio, durante il concerto della popstar Ariana Grande. 22 morti e 120 feriti furono le vittime del folle gesto di Salman Abed. Il giorno successivo – 23 maggio 2017 – le telecamere della trasmissione Mattino 5 arrivarono a Pioltello su segnalazione di alcuni abitanti che avevano riferito che al Marrakech Lounge Bar, nella notte dell’attentato, si erano sentite alcune persone festeggiare la strage.
Il servizio andato in onda è sparito dalla rete.
Come conseguenza, nella notte tra il 24 e il 25 maggio 2017 il Marrakech Lounge Bar subì la ritorsione (lo riportava anche Corriere della sera) da parte di anonimi, con una fiammata scaturita dal getto di liquido infiammabile sulla saracinesca. Il Sindaco di Pioltello Ivonne Cosciotti manifestò tutta la sua rabbia contro le televisioni nazionali e tenne una conferenza stampa per sottolineare il problema che la disinformazione aveva procurato all’intera comunità.
I Carabinieri avevano poi accertato che i festeggiamenti finiti all’attenzione di alcuni abitanti – che poi rielaborarono i fatti trasformandoli nella fake-news – risalivano a un’ora prima dell’attentato, trattandosi di una festa privata. Le indagini a ritroso aveva consentito di individuare chi, per primo, avesse messo in giro la bufala dei festeggiamenti al Marrakech Lounge Bar in funzione dell’attentato: si trattava di un uomo, un singolo, che era solito pubblicare contenuti razzisti sul suo profilo Facebook.
Oggi, 10 gennaio 2018, i nostri lettori ci segnalano un aggiornamento sulla vicenda. Lo troviamo su Milano Today e Repubblica: i responsabili della diffusione di quella bufala sui festeggiamenti per l’attentato hanno ricevuto l’atto di conclusione delle indagini (che precede il rinvio al giudizio) dal pm Giovanni Polizzi. Nell’ordine:
Su Repubblica leggiamo:
I carabinieri acquisiscono le immagini delle telecamere dell’impianto di videosorveglianza del bar e non vedono festeggiare nessuno degli avventori. In più, notano che la televisione all’interno è costantemente sintonizzata su un’emittente di videoclip musicali. Soprattutto, al momento della strage di Manchester, le 23.33 ora italiana, il bar è già chiuso, con le saracinesche abbassate da ventitré minuti.
Milano Today aggiunge:
Così, quindi, una bufala scritta su Facebook da un cittadino è diventata una notizia, con tutte le conseguenze del caso. E per questo, ora, proprio quel cittadino e quei giornalisti finiranno alla sbarra.
Non è un caso, dunque, se a più riprese vi ricordiamo che le bufale possono avere conseguenze legali (leggi la nostra guida utile) e che è sempre bene verificare ciò che si condivide. La notizia, dunque, è vera.
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