Non comprendiamo la ragione etica che spinge a riportare un caso di stupro su minore – gravissimo – con un titolo che si conclude con una non-verità. Youreduaction parla di un caso avvenuto realmente tra l’Australia e la Thailandia, ma il giudice non è svenuto durante la proiezione dell’agghiacciante filmato.
Jason Daron Mizner ha 44 anni, è nato a Queensland e in passato è stato maestro di yoga. Nei primi anni 2000 ha stuprato per 30 volte la figlia della sua compagna. A rendere ancora più raccapricciante l’intera vicenda è l’esistenza di filmati che lo stesso Mizner ha girato mentre perpetrava le sevizie alla bimba, che in quel tempo aveva appena 2 anni.
I filmati sono stati trasmessi su richiesta del giudice Leann Clare al tribunale di Brisbane, in Australia, che si è poi allontanato dall’aula non solo mosso dalla sensibilità, ma anche a seguito della decisione di non visionare quelle immagini a breve distanza dal giudizio dell’imputato, per non condizionare eccessivamente la sentenza.
Fonti locali e internazionali riportano il caso, e in nessun riscontro troviamo riferimenti allo svenimento del giudice Clare. Leggiamo, tra l’altro, che Mizner ha commesso lo stesso reato mentre si trovava in Thailandia, sempre ai danni di una bambina di due anni, figlia di un’amante del luogo.
Perthnow scrive che Mizner aveva conosciuto la sua compagna in Australia, nella città di Gold Coast, nei primi anni 2000. Una volta ottenuta la fiducia e la stima della donna, aveva preso a violentare ripetutamente la figlia per tre lunghi mesi. I filmati che egli stesso aveva acquisito mostrano la sua premura nel non provocarle segni sul corpo, che di sicuro avrebbero smascherato i suoi reati.
Nel frattempo era partito per la Thailandia, dove aveva operato lo stesso crimine su una bambina di due anni, figlia di una donna che aveva conosciuto e che frequentava. Una volta scoperto era stato catturato e messo in prigione. Nelle carceri thailandesi aveva subito torture da parte dei detenuti, e dopo 11 anni i suoi avvocati australiani avevano richiesto l’estradizione per i reati commessi a Gold Coast.
Si parlava di reati commessi a Gold Coast perché la madre della giovane vittima australiana aveva rinvenuto una borsa blu che conteneva i filmati delle sevizie inflitte alla figlia. Insieme agli agghiaccianti videotape vi erano degli appunti su come avvicinare i bambini con l’inganno. Infine, erano presenti indicazioni su vari tentativi di condividere il materiale in un circuito di pedopornografia.
Venerdì 19 ottobre – scrive il Guardian – il giudice Clare ha stabilito che Mizner trascorra altri 19 anni in una prigione australiana. Nello stesso giorno il Tribunale ha trasmesso i filmati catturati da Mizner. Leann Clare ha rinviato la sentenza a martedì 23 ottobre per far trascorrere del tempo tra la visione dei filmati e la sentenza.
Mizner dovrà trascorrere in carcere 15 dei 19 anni stabiliti, con la possibilità di una condizionale a partire dal 2031.
«Le sue registrazioni mostrano quella bambina piangere mentre chiama la mamma. Mostrano la sua paura. Quando non riusciva a calmarla le metteva la museruola», ha detto il giudice Clare secondo quanto riporta l’Observer. Per il giudice Clare, Mizner è un rischioso recidivo, e i filmati mostrano che è ben lontano dalle condizioni di danni cerebrali causati da un incidente avvenuto in gioventù – come gli avvocati sostenevano – perché il materiale mostra meticolosità, pianificazione e pazienza.
Parliamo di notizia vera, quindi, perché i fatti sono realmente accaduti e la sentenza è arrivata martedì. Parliamo di precisazioni, infine, perché il giudice non è svenuto ma si è allontanato dall’aula per poi rinviare la sentenza e Mizner, in Thailandia, si era macchiato dello stesso reato (Youreduaction non lo riporta) che lo portò a scontare 11 anni di prigione.
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