Ci segnalano un articolo copia incollato e pubblicato l’8 febbraio 2016 dal sito Curiosity2015 dal titolo “L’oncologa Patrizia Paterlini: “Scopro i tumori prima che nascano”“. Il copia incolla è stato fatto dal sito Donnamoderna.com in un articolo vecchio di oltre un anno e largamente diffuso da numerosi siti web. Ecco una parte dell’intervista rilasciata a Donnamoderna dall’oncologa:
È frutto del suo lavoro il test Iset (Isolamento per dimensione delle cellule tumorali): una tecnica in grado di diagnosticare un tumore anche 4 o 5 anni prima che si manifesti e quindi di abbattere in modo significativo la mortalità.
Cos’è l’Iset?
«Un esame del sangue che riesce a individuare la presenza di cellule neoplastiche circolanti nell’organismo molto prima che il tumore raggiunga una dimensione tale da essere “visibile” con Pet, Tac e risonanza magnetica. Nel caso del cancro al seno, gli studi epidemiologici hanno dimostrato che l’invasione tumorale ha inizio 5-6 anni prima della diagnosi. Un tempo che, nelle cure, può fare la differenza. Purtroppo il test ha ancora un limite: non è in grado di individuare l’organo da cui derivano le cellule malate. Per ora, almeno, perché la ricerca è già in fase avanzata».
Ma non esistono già i “marker” per scoprire il cancro attraverso un prelievo di sangue?
«I marker sono molecole che possono essere associate a una neoplasia o alla sua evoluzione, ma che non danno la certezza della diagnosi. Invece le cellule sono l’unità biologica del tumore: isolarne una significa trovare una parte della neoplasia senza il rischio di incorrere in falsi negativi e falsi positivi. Certo, le cellule tumorali circolanti sono rare: una per millilitro, mescolata a 5 miliardi di globuli rossi e a 10 milioni di globuli bianchi. Ma siccome sono più grandi delle altre, per individuarle abbiamo messo a punto un sistema basato sulle dimensioni, a cui segue la diagnosi citopatologica. In pratica, una sorta di pap-test applicato al sangue. In medicina quello è l’esame che ha salvato più vite: da quando è stato introdotto, le morti per tumore al collo dell’utero sono calate drasticamente».
E il suo test che sicurezza garantisce?
«Quella di riuscire a individuare una cellula tumorale in 10 millilitri di sangue. Una sicurezza validata da altri scienziati nel mondo e da 42 studi indipendenti su oltre 2.000 pazienti con tumore».
Nella ricerca che usa l’Iset sono stati coinvolti dei malati?
«Certo. Fin qui 245, di cui 168 affetti da broncopatia cronica ostruttiva: grandi fumatori a forte rischio di sviluppare un cancro del polmone. In 5 di loro il test ha rilevato cellule tumorali. I noduli sono poi comparsi in un tempo compreso fra 1 e 4 anni: sono stati rimossi chirurgicamente e, a 2 anni dall’intervento, nessuno ha sviluppato recidive. Se si pensa che finora l’87% dei pazienti è morto a 5 anni dalla diagnosi, si può capire quanto forte sia la speranza. In un tumore così letale la speranza di sopravvivenza è legata alla diagnosi precoce, quando la neoplasia si trova allo stadio 1, quello di tutti e 5 i pazienti sottoposti all’Iset. Dopo la divulgazione di questi dati, in Francia il test sta per essere utilizzato su persone già colpite da neoplasia, in modo da individuare con largo anticipo eventuali recidive e intervenire prima che si manifestino. Ma ci sono altri Paesi interessati, compresa l’Italia».
Molti utenti rimasero perplessi sulla notizia visto la sua portata. Nella pagina Facebook di Salvo Di Grazia, in arte “MedBunker“, c’è ancora una richiesta di verifica del 21 febbraio 2015. Vi riportiamo richiesta e risposta:
Andrea: Salve a tutti. Da un mio contatto leggo che una ricercateice italiana, tale Patrizia Paternini, avrebbe messo a punto i Francia un esame, che si chiama, se non ricordo male, “citopatologico”, che individuerebbe la cellula “impazzita” e quindi sarebbe in grado di porre la diagnosi di tumore ad uno stato praticamente iniziale. La stessa ricercatrice ne parla facendo un parallelo con un sistema che individua e segue una persona in mezzo a miliardi di altre persone. Qualcuno ne sa di più? È l’ennesimo falso profeta?
MedBunker: Forse ti riferisci a Patrizia Paterlini-Bréchot, ricercatrice italiana trasferitasi in Francia che ha scoperto alcune proprietà delle cellule tumorali ed un sistema di diagnosi (si chiama test ISET) che identifica certi tipi di cellule (tumorali e fetali) molto precocemente. Ha poi fondato un’azienda che produce e distribuisce questo test che però, per il fatto di essere recente e di aver avuto alcuni passaggi tra un’azienda e l’altra è commercializzato da pochi mesi.
Non si tratta di truffa né di ciarlataneria, tutto vero (e che potrebbe dare alcuni vantaggi soprattutto per la ricerca), scientifico e serio.
C’è la sua pagina anche su Wikipedia: http://en.wikipedia.org/wiki/Patrizia_Paterlini-Br%C3%A9chot
L’azienda fondata da Patrizia Peterlini-Bréchot si chiama Rarecells SAS:
RARECELLS SAS was formed In December 2009 by Patrizia Paterlini Brechot, Professor of Cell Biology and Oncology , in order to commercialize the result of her research: the patented ISET (Isolation by Size of Epithelial/Throphoblastic Tumor cells) device to isolate Circulating Rare Cells in blood.
Dal sito Rarecells.com è possibile consultare le pubblicazioni sul test ISET e tanto altro.
L’Istituto SDN in collaborazione con Rarecells Diagnositcs SAS è lieto di comunicare che presso la propria sede di Via Gianturco 113 è possibile effettuare il test di CITOPATOLOGIA SANGUIGNA ISET®. Tale test è un metodo innovativo, ideato e realizzato dal gruppo di ricerca della Prof. Patrizia Paterlini Bréchot dell’Université Paris Descart di Parigi, finalizzato all’identificazione nel sangue periferico di eventuali “Cellule Cancerose Circolanti” (CCC). Infatti, le CCC si originano dal tessuto tumorale e possono circolare nel sangue per mesi, o anni, prima che possano dare origine a metastasi. Pertanto, l’identificazione precoce delle CCC, mediante il metodo diagnostico ISET®, può aiutare il medico nelle decisioni cliniche che dovrà intraprendere per il proprio paziente. Il test non è invasivo e consiste in un semplice prelievo pari a 10mL di sangue venoso periferico. Per il test non è richiesto alcun regime dietetico particolare eccetto che il digiuno di 8 ore prima dell’esecuzione del prelievo. La soglia di sensibilità della tecnologia ISET® per l’isolamento delle CCC è pari ad una CCC in 10 mL di sangue.
In pratica il test permette di identificare la presenza di cellule specifiche chiamate “Cellule Cancerose Circolanti” nel sangue, generate dallo stesso tessuto tumorale, segno che il paziente è a rischio di sviluppare metastasi. Il problema era legato all’individuazione di queste cellule che, attraverso lo strumento ideato dall’oncologa, c’è un’elevata possibilità di identificazione.
Il test è valido per tutti i tipi di tumore? Non è valido per leucemie e linfomi:
ISET® puo’ isolare ed identificare le CCC provenienti da tutti i tipi di tumori solidi con un approccio diagnostico, e cioè senza errore. ISET® non è valido per leucemie e linfomi.
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