Categorie: Notizia Vera

NOTIZIA VERA e CONFERMATA Dubai: lascia annegare la figlia per non farla salvare dai bagnini – Bufale.net


In seguito ad alcune segnalazioni da parte dei nostri lettori, sempre importanti per aiutarci ad individuare eventuali imprecisioni o scoprire ulteriori sfumature delle storie che trattiamo, abbiamo ulteriormente verificato i fatti avvenuti a Dubai e raccontati nel nostro precedente articolo.
Otto sono state le segnalazioni, ma solo cinque utenti ci hanno fornito un link. Altri utenti hanno dichiarato che i fatti risalgono all’anno scorso, ma non hanno voluto fornirci alcun link: “Non ho dovere di fornire nessun articolo“.
Riportiamo i link e in ordine cronologico di pubblicazione:

Di fronte all’articolo del Guardian abbiamo subito evidenziato due elementi che farebbero storcere il naso, se non si trattasse di una testata come appunto il Guardian:

  • uso del condizionale;
  • nessuna fonte riportata, solo un “qualcuno“.

Ne riportiamo di seguito il testo:

When news editors across the land facing a slow news day on Monday saw the story of a father who let his daughter drown in Dubai because he “didn’t want strange men touching her”, they surely couldn’t believe their luck.
The Mail, Telegraph, Metro and even Sky News all jumped on the story, which came via Agence France Press.
However, Monkey is told that classifying the story as “news” might be stretching it a little.
Apparently the article – which originated on the website Emirates 24/7 – was from an interview in which lifeguards were asked to recount the strangest things that had happened to them. As someone who bothered to check out where it came from tells Monkey: “They mentioned this case of the Asian man who prevented his daughter’s rescue, but, and here’s the catch – it was from 1996.”
Perhaps it’s a case of any old news will do … at least when there isn’t much news at all.

“Apparently” (“evidente”, “evidentemente”, “in apparenza”), “Perhaps” (“forse”) e “someone” (“qualcuno”) non danno alcuna certezza e non è di certo un modo corretto di fare fact checking.
Passiamo all’articolo di Butac (“Bufale tanto al chilo“), l’articolo iniziale riporta un’immagine che recita quanto segue:


NOTIZIA NON SBUFALABILE
Ma mi piacerebbe mi accompagnaste nell’analisi dei fatti a noi noti

Abbiamo già risposto agli utenti che ci hanno segnalato questo articolo che nemmeno Butac afferma che sia una bufala, ma di certo pone dei dubbi.
Successivamente all’articolo del Guardian pubblica un’altra immagine che recita:


PSEUDOGIORNALISMO ESTIVO
In Italia persino Ansa l’ha riportata fra le news ma secondo il Guardia (se è vera) risale al 1996

Anche in questo caso riporta ancora dei dubbi sulla veridicità della storia raccontata dal sito Emirates 24/7. Andiamo avanti.
Come però abbiamo detto e ribadito in passato, non pubblicheremo MAI un articolo al CONDIZIONALE con dubbi o supposizioni, piuttosto aspetteremo anche 6 MESI per trovare fonti certe e dati reali.
Il sito Rue89.nouvelobs.com non fa altro che riprendere l’articolo del sito Francetvinfo.fr che a sua volta riprende quello del Guardian. Stessa storia per il sito “The Christian Science Monitor“, ma quest’ultimo aggiunge ulteriori dubbi alla storia: l’esistenza del Tenente colonnello Ahmad Burqibah:

It quoted a Lt. Col. Ahmed Burqibah, identified as the deputy director of Dubai’s Police Search and Rescue Department – neither a name nor a title found on the official police website – as saying the following:

Insomma, secondo il “The Christian Science Monitor” dal sito della Polizia di Dubai non si riscontra il nome e il “grado” di Burqibah, linkando come “prova” l’organigramma della polizia di Dubai in lingua araba. Peccato che quell’organigramma non riporti nessun nome di qualsiasi grado. Potevano benissimo linkare anche l’organigramma in lingua inglese.
Passiamo infine a Il Post, il quale tagga la storia come “bufala” e riporta quanto segue:

In realtà le cose sono un po’ diverse da come sono state raccontate dai giornali: la storia sembra essere vecchia di quasi vent’anni – quindi non proprio una “notizia” – e i fatti non sono mai stati realmente verificati.
La storia del padre asiatico che impedisce alla figlia di essere soccorsa è stata raccontata per primo dal sito di news Emirates 24/7, sito di news che fa parte della Dubai Media Incorporated e che non è solitamente considerato una fonte affidabile di notizie. Lo stesso articolo di Emirates 24/7, comunque, non specifica che la storia sia recente o accaduta poco tempo fa.
[…]
Il racconto di Burquibah non è stato verificato da nessuno: si tratta di un aneddoto raccontato da un poliziotto a una giornalista, con molti punti poco chiari e che non è stato in seguito verificato in alcun modo.

Su Facebook Il Post riporta la notizia in questo modo:


La storia della ragazza annegata a Dubai perché il padre non voleva che i bagnini la toccassero non è proprio come l’avete letta: risale al 1996, tanto per dirne una, e forse non è mai successa.

Noi avevamo verificato e riportiamo di seguito le conclusioni finali.
Ecco la foto usata dalla maggior parte dei siti internet per citare il Burqibah:

La foto è stata pubblicata sul The National il 22 luglio 2014, in un articolo intervista propio a Burqibah. Non è un invenzione, il Tenente colonnello Burqibah esiste e viene citato in tanti altri articoli dei quotidiani degli Emirati Arabi Uniti.
Siccome non ci piace il condizionale usato dal Guardian, e visti i dubbi riportati dai siti sopra citati, siamo andati oltre e abbiamo contattato direttamente il Tenente colonnello Ahmad Burqibah.
Una volta trovato il suo account Facebook e il suo account Twitter (questo già trovato il 10 agosto 2015), e dopo aver verificato che si trattasse veramente di lui (controllando le sue amicizie, tra cui ci sono altri agenti e superiori della Polizia di Dubai), abbiamo constatato che la notizia riportata dal sito Emirates 24/7 è vera, lui stesso diffonde tramite i social gli articoli che lo riguardano e non ne smentisce il contenuto.


Gli abbiamo chiesto successivamente se poteva fornirci una data del fatto accaduto:

La storia del padre che lascia annegare la figlia è confermata, come ci riporta lo stesso Tenente colonnello Burqibah, e risale al 1996. Le colpe vanno sicuramente al sito Emirates 24/7, il quale si riporta una notizia vera ma non ne cita la datazione.
Invieremo una segnalazione al The Guardian affinché tolgano quella dicitura “someone” e tolgano il condizionale, così da fornire un’informazione precisa.
Se qualcuno ha dubbi sul significato di “notizia” suggeriamo la lettura di questo link e di non confondere il tutto con la parola “novità” (cosa che al massimo può capitare in inglese con la parola “news”).
Ringraziamo gli utenti che ci hanno criticato. Mentre ci arrivavano questi “suggerimenti” stavamo già indagando sulla news in oggetto e come sempre abbiamo dato una notizia precisa in ogni dettaglio.

AGGIORNAMENTO ore 15:51

Ci risponde via email il Guardian. Attenzione a cosa scrivono.
Prima email:


Having read the translated version of your article, I have two points.
a) we trust the “somebody” as a reliable source.
b) the use of the conditional is the style of the Media monkey column, which is a diary column. It is not a straight news article.

Seconda email ricevuta in seguito:


Our emails crossed.
We confirmed the information by phoning Dubai police, hence whey we know it is reliable.
As I said, the “apparently” and “perhaps” are part of the style of Media Monkey, which is a diary column, not straight news.

È evidente che non toglieranno il condizionale nell’articolo.
Evitando di dilungare ulteriormente la questione, il Guardian ci conferma nell’ultima email che hanno contattato telefonicamente la polizia di Dubai. Quindi, oltre al Tenente colonnello Burqibah da noi fornita, loro via email danno ragione sul fatto che la notizia è vera avendo contattato la polizia di Dubai.

AGGIORNAMENTO ore 19:09

Una nostra lettrice ci fa notare un fatto molto importante, rispondendo di fatto al quesito che ci eravamo posti: come mai si pensava che il fatto fosse avvenuto quest’anno?
La risposta arriva da Web Archive, dove è presente un salvataggio dell’articolo del 10 agosto 2015. In questo salvataggio c’è scritto:

A father of a 20-year-old girl let his daughter drown, stopping life guards from rescuing her.
He preferred that his daughter die rather than she be touched by a strange man, according to a top official.
Speaking to Emirates 24|7, Lt. Col Ahmed Burqibah, Deputy Director of Dubai Police’s Search and Rescue Department said that this incident took place at a beach in Dubai.
“This is one of the incidents which I cannot forget.

L’articolo è stato successivamente modificato aggiungendo una frase:

A father of a 20-year-old girl let his daughter drown, stopping life guards from rescuing her.
He preferred that his daughter die rather than she be touched by a strange man, according to a top official.
Speaking to Emirates 24|7, Lt. Col Ahmed Burqibah, Deputy Director of Dubai Police’s Search and Rescue Department, recounting some of the worst incidents he had encountered in his tenure, said that this incident took place at a beach in Dubai.
“This is one of the incidents which I cannot forget.

Ecco lo screenshot che confronta la parte dell’articolo modificata:

Estremamente collegato a questo fatto troviamo la segnalazione di un nostro lettore, il quale ci riporta l’account Twitter del giornalista del Guardian che si è occupato di verificare la storia con la Polizia di Dubai: Kareem Shaheen.
Kareem scrive alcuni tweet. Questo è dell’11 agosto 2015 alle ore 11:31:

Questo è dell’11 agosto 2015 alle ore 17:30, poco dopo l’articolo sul Guardian (16.25 BST):

 
Questo è delle 17:31:

Arriviamo al tweet del 12 agosto 2015 delle ore 16:01, dove il giornalista informa che il sito Emirates 24/7 ha modificato l’articolo a ulteriore conferma di quanto visto con Web Archive:

Come abbiamo riportato in precedenza, anche grazie alle email del Guardian, non è una bufala. Siamo di fronte ad un fatto realmente accaduto a Dubai, confermato dal Tenente colonnello Burqibah e dalla Polizia di Dubai al telefono con il Guardian.

In rete è conosciuto come “Lo Sbufalatore” e nel mondo del lavoro è un Data Analyst, SEO, Social Specialist ed esperto in Tag Container (Google Analytics, Act Commander, AT Internet, Trackingbox, Google Tag Manager, Adform, Data Studio), capacità che oggi gli consentono di vivere il mondo social con le sue facoltà di debunker, una passione che nel 2014 si è tradotta con l’apertura di Bufale.net (il più importante servizio in Italia contro le fake-news e scuola di debunking), una realtà gratuita di verifica delle fonti alla quale collaborano, nel tempo libero, altri liberi cittadini che condividono la stessa passione al di là di ogni appartenenza politica e sociale.

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