Ci segnalano un articolo pubblicato il 7 agosto 2017 sul Messaggero:
Non ha avvertito alcun dolore. Solo quando è uscito dall’acqua e ha abbassato lo sguardo ha visto che aveva le caviglie e i piedi insanguinati. Quello che è successo sabato a Brighton Beach, a Melbourne, sembra la trama di un film dell’orrore: Sam Kanizay, 16 anni, è rimasto per 30 minuti con le gambe nelle acque dell’Oceano per scoprire che delle “creature misteriose” gli avevano mangiato la carne.
Il ragazzo era al mare con la famiglia e, dopo una partita a calcio in spiaggia, aveva immerso le gambe in acqua. Dopo mezz’oretta è tornato sulla spiaggia e distrattamente ha scosso via quelli che gli sembravano granelli di sabbia attaccati al polpaccio. In realtà, dopo pochi passi, ha iniziato a sanguinare copiosamente senza sapere quale fosse la ragione. «Avevo sangue sui piedi e sulle caviglie e ci ho messo un po’ per lavarlo tutto – ha raccontato il ragazzo – Tuttavia ho iniziato a sanguinare nuovamente poco dopo. Sembrava che avessi centinaia di piccoli forellini dal polpaccio fino ai piedi».
Jarrod Kanizay, il padre di Sam, ha raccontato che il figlio non aveva alcun dolore, ma vedendo che il sanguinamento non si arrestava lo ha portato in ospedale: lì i medici hanno scoperto che il ragazzo aveva subìto l’attacco di strane creaturine carnivore, di cui ancora non è chiara l’identità. Da quando Sam è arrivato in ospedale, infatti, dottori e biologi marini si sono interrogati su quali animaletti potessero averlo attaccato, ma ancora non si è arrivati a una conclusione univoca. Jarrod, la sera stessa dell’attacco, è tornato in spiaggia con un po’ di carne ed è riuscito a catturare un gruppo di creature che sembravano esserne attratte. «Potrebbero essere state loro ad attaccare mio figlio visto il modo in cui si sono avventate sulla carne» ha scritto il padre in un post, pubblicando anche un video on line.
Ma la comunità scientifica è ancora molto prudente . Richard Reina, esperto di biologia marina presso l’università di Monash, ritiene che si possa trattare di pidocchi di mare, anche se gli attacchi ai bagnanti sono molto rari. «Quando succede, basta uscire dall’acqua e scrollarseli di dosso per non avere conseguenze – ha detto a news.com.au – In questo caso Sam è rimasto in acqua fredda per molto tempo e non ha nemmeno sentito alcun fastidio». Michael Brown, esperto del mare, crede che invece si possa trattare di un attacco da parte di larve di medusa, anche se ha ammesso di non aver visto nulla di simile in 20 anni di studi. Jeff Weir, direttore del Dolphin Research Institute, pensa che la causa sia da ricercarsi negli Anfipodi, aggiungendo di essere stato vittima di un attacco simile durante un’immersione notturna. «Faceva veramente freddo e non ho sentito nulla – ha raccontato – Solo quando sono riemerso mi sono reso conto che le mie guance e la mia fronte stavano sanguinando». Le ipotesi continuano a susseguirsi, ma le creaturine misteriose rimangono senza identità.
A mettere in allarme alcuni lettori – che pensavano fosse accaduto in Italia – è stata la differenza tra la preview dell’articolo postato sulla pagina ufficiale e il titolo effettivamente presente sul portale:
La vicenda è riportata sulle principali testate internazionali. Sam Kanizay, 16 anni, si trovava in una spiaggia di Melbourne ed era entrato in acqua, quando aveva sentito un formicolio all’altezza dei piedi. Una volta uscito dall’acqua si era accorto di sanguinare e aveva fatto ritorno a casa. Il sangue non si arrestava. Dopo aver ricevuto i primi soccorsi dal padre Jarrod e dopo l’ennesimo tentativo fallito di arrestare il sangue, i due si sono recati all’ospedale (Independent).
All’ospedale, Sam ha ricevuto un primo trattamento a base di antibiotici per poi esser stato trasportato in un altro ospedale per indagini più approfondite. Il sangue, ancora, non si arrestava. Secondo un esperto, a causare le ferite riportate dal ragazzo sono stati dei pidocchi di mare (Lepeophtheirus salmonis), attivi e voraci quando sono in cerca di cibo.
Il Guardian ha pubblicato un video girato dal padre di Sam, che il giorno dopo l’incidente si era recato sulla stessa spiaggia con della carne cruda per attirare i parassiti che avevano aggredito suo figlio:
Alistair Poore, esperto di invertebrati marini dell’Università del New South Wales, rafforza l’ipotesi dei pidocchi di mare dimostrandosi, però, sconcertato. Su Telegraph leggiamo che Michael Brown, un esperto, ha attribuito la responsabilità alle larve di medusa, mentre Jeff Weir, direttore esecutivo del Dolphin Research Institute, invece, parla di anfipodi, una specie crostacea.
La notizia, in ogni caso, è vera ma al momento non esistono aggiornamenti sull’accertamento delle cause dell’insolito incidente.
Siamo abituati ai titoli clickbait da parte di giornali poco reputabili, per questo tende a darci un certo fastidio vedere…
Crea discussioni, soprattutto sui social, una discussione andata in scena su Sportitalia tra Pavan e Palmeri, giornalisti che, per motivi…
Una delle frasi ripetute fino al parossistico belato dai fanboy del regime fascista è il mitologico "quando c'era Lui i…
Ci segnalano i nostri contatti una bufala nata dalla completa ignoranza storica e linguistica: il Papa aprirà la Porta per…
Ci segnalano i nostri contatti un post secondo cui la misteriosa malattia nel Congo è stata creata da Bill Gates…
Una delle narrazioni moderne più note è quella per cui solo due persone al mondo conoscono la ricetta della Coca…