Non stanno inviando virus CARD Onde Sismiche con foto del terremoto in Marocco su Whatsapp
Ripetiamo per l’ennesima volta che non stanno inviando virus CARD Onde Sismiche con foto del terremoto in Marocco su Whatsapp, visto che ancora oggi ci state segnalando la catena sui nostri canali social. Un messaggio virale online che si sta diffondendo sui social media, in particolare WhatsApp, avverte i lettori di non aprire le foto del terremoto in Marocco o un file chiamato “Seismic Waves CARD” perché si tratta di un virus che “hackererà il tuo telefono in 10 secondi”.
Tocca ripetere che non stanno inviando virus CARD Onde Sismiche con foto del terremoto in Marocco tramite Whatsapp
Eppure ne abbiamo parlato ieri con un altro articolo, provando a gettare acqua sul fuoco. Gli avvisi virali “copia e incolla” che pretendono di descrivere le ultime minacce online sono notoriamente pessimi e spesso incoerenti, e questa ultima versione della catena non è da meno rispetto alle precedenti. Il risultato finale è un avviso che non ha molto senso. Gli utenti di WhatsApp dovrebbero stare attenti alle foto del terremoto in Marocco inviate tramite l’app di messaggistica, o a un file con il nome “Seismic Waves CARD”?
L’avviso non è molto preciso. Inoltre, come verranno inviate agli utenti di WhatsApp queste foto o file presumibilmente dannosi? Saranno inviati da un amico o da un numero sconosciuto? Di nuovo, questo non viene spiegato.
Ma la cosa più importante è che l’avviso non spiega davvero come funziona questa apparente truffa. Inviare e ricevere foto nell’app WhatsApp è generalmente considerato sicuro, poiché non ci sono metodi prolifici o efficaci per diffondere virus all’interno delle foto (sì, sì, ci sono tecniche a tema stenografia, ma si tratta di metodi terribilmente inefficaci e laboriosi, spesso non sfruttati dai truffatori).
Le autorità non hanno mai confermato l’esistenza di questa minaccia e, ad oggi, conta solo questo. Insomma, mettiamoci in testa che non stanno inviando virus CARD Onde Sismiche con foto del terremoto in Marocco sfruttando il potenziale di Whatsapp.
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