Non graditi i camerieri con green pass al collo dal 6 agosto: “Ci chiamano NaziCovid”
Non potevano certo mancare polemiche e discussioni, dal 6 agosto, a proposito del green pass. Come tutti sanno, da questo venerdì, ci saranno delle limitazioni per tutti coloro che non sono muniti della nota certificazione verde. Dal canto nostro, di recente abbiamo trattato diverse notizie che denotano un certo analfabetismo funzionale in Italia sul tema, al punto che sorprende relativamente quanto emerso proprio in queste ore con alcuni esercizi commerciali.
Cosa succede con il green pass in bar e ristoranti da oggi 6 agosto
Singolare, sotto questo punto di vista, quanto riportato nelle ultime ore da ANSA, che non a caso ha interpellato alcuni camerieri che si ritrovano a lavorare nei luoghi in cui il green pass è appunto obbligatorio. Compito non facile per loro, considerando l’aria che si respira in Italia attorno alla certificazione, ma anche a proposito dei vaccini. Ecco perché alcune dichiarazioni sono destinate a far rumore anche nei prossimi giorni nel nostro Paese.
Diversi dipendenti, all’interno di queste strutture, si sono ritrovati subito nella condizione di dover richiedere il green pass, affinché i singoli clienti potessero essere accettati al loro interno. Il video in questione ci dimostra come l’ostruzionismo di alcuni soggetti si riversi proprio nei confronti di coloro che non hanno alcuna colpa sotto questo punto di vista. Se non quella di provare a far rispettare le direttive provenienti dal governo da alcune settimane a questa parte. Altro dettaglio che dimostra quanto poco si conoscano le linee guida del green pass.
All’ANSA, il personale fa sapere che alcuni clienti li abbiano già etichettati come “NaziCovid”, per il semplice motivo che in determinate circostanze camerieri e dipendenti si ritrovino nella condizione di dover portare il green pass al collo. Serve dunque una svolta culturale, il tutto in un clima di suo molto complicato che rischia di creare una guerra tra poveri.
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