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Non finisce qui l’operazione ‘Fake pass’: nuovi fermi in arrivo ed altri clienti identificati

Truffa o meno (anche se ormai ci sono pochi dubbi in merito), occorre tener presente che l’operazione “Fake pass” non sia finita qui. Nella giornata di lunedì vi abbiamo fornito le prime informazioni in merito, a proposito della pratica che ha visto alcune persone vendere green pass falsi su Telegram e cittadini italiani contrari alla certificazione verde propensi alla transazione. I primi fermi, con quattro persone identificate, hanno tratto in inganno, in quanto qualcuno ha pensato che il filone delle indagini si fosse fermato qui. Errore madornale.

Come si sta sviluppando l’operazione ‘Fake pass’

Sostanzialmente, le prime identificazioni ed il fatto che il giro potesse essere non così esteso, ha dato impressioni sbagliate. In questo modo, infatti, chi al momento non è stato raggiunto da comunicazioni da parte delle autorità ha ritenuto di non essere rientrato per sua fortuna nell’operazione “Fake pass”. In realtà, in queste ore si è conclusa solo la prima fase delle indagini, con un filone destinato a fare molto rumore ancora per settimane. Sia tra i truffatori, sia tra i truffati.

Conferme in merito ci arrivano direttamente da Adnkronos, che sull’argomento ha riportato alcune importanti dichiarazioni da parte di Ivano Gabrielli, direttore del Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche. In verità, l’operazione “Fake pass” è solo in una fase iniziale e per entrambi i gruppi (venditori ed acquirenti) la storia non finisce qui:

“Le indagini vanno avanti per individuare i gestori dei canali. Questo è solo il primo step dell’attività, che ovviamente continuerà perché il fenomeno è tutt’altro che debellato. Speriamo di stroncare subito questo mercato e puntiamo a far crollare la domanda a fronte di un’offerta che esiste ed è ancora sostenuta seppur abbondantemente defalcata dall’operazione che abbiamo condotto”.

Insomma, è il caso di non farsi troppe illusioni, qualora qualcuno contrario al green pass e magari ai vaccini contro il Covid abbia deciso di seguire la strada di Telegram per ottenere la certificazione. Pur dovendo sostenere un costo. Nonostante siano falsi, infatti, appare chiaro che l’operazione “Fake pass” avrà degli importanti sviluppi a stretto giro e che le prime identificazioni ufficializzate dalle autorità ad inizio settimana avranno un seguito. Vi faremo sapere appena ne sapremo di più.

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