Non esiste alcuna legge che ti impone la mascherina è quel genere di Catena di S. Antonio che si ricicla costantemente.
Potremmo sostanzialmente far notare che si tratta dello stesso, identico, testo affrontato nella segnalazione dal titolo “Salve agente, non c’è nessuna legge che preveda l’obbligo di mettere una mascherina, ora la vado a denunciare”, semplicemente redatta non più in forma di dialogo immaginario con un agente inventato, ma sottoforma di un pedante quanto scorretto pseudo-testo divulgativo.
Ergo, una bufala complottistica.
Ma è quello su cui punta chi reimpacchetta le stesse bufale in forme sempre diverse: per il bufalaro medio la forma batte la sostanza, e cambiare la forma di una bufala comporta richieste di nuove segnalazioni. E bufalari convinti che le segnalazioni precedenti in qualche modo perdano valore.
Cosa assolutamente non vera, ancorché abbiamo una nutrita statistica di casi simili.
Provvediamo quindi a spacchettare il testo
Di questo ne abbiamo già parlato ai tempi in cui orde di bravi cittadini esibivano con belluina brutalità il loro presunto diritto a togliere il velo alle donne islamiche incontrate nella via.
A parte che il TUPS non esiste, il TULPS prevede anche esso una clausola di uscita
tranne nelle epoche e con l’osservanza delle condizioni che possono essere stabilite dall’autorità locale di pubblica sicurezza con apposito manifesto
E l’articolo 5 della legge 152/75 (la legge “Reale”, nata nel periodo delle contestazioni e del terrorismo) sanziona
qualunque altro mezzo atto a rendere difficoltoso il riconoscimento della persona, in luogo pubblico o aperto al pubblico, senza giustificato motivo
Eh beh, miei piccoli condivisori di contenuti virali da tastiera, siamo in una caspita di Pandemia diffusa di una malattia elevatamente contagiosa per la quale non esistono ancora terapie efficaci e vaccini.
Già dicemmo che il velo islamico, nonché quello delle suore, sono un giustificato motivo.
Con riferimento al fatto che se il motivo religioso costituisce giustificato motivo, la cosa non esclude l’identificazione.
Se voglio identificare una suora o una donna islamica, e sono un agente di polizia, la prendo da parte e provvedo ai rilievi.
Se voglio identificare qualcuno in un periodo di pandemia, lo prendo da parte, io tengo la mascherina, provvedo ai rilievi e gliela faccio rimettere.
Non espongo nessuno al rischio concreto di beccarsi malattie a random.
Come dicemmo in passato, relativamente ad una precedente catena di S. Antonio di cui questa è l’edizione estesa:
Il DPCM 22 Marzo 2020 rientra nella Decretazione di Urgenza, ed è un atto amministrativo di secondo livello che, per dirla in parole semplici incarna e dà una forma attuabile e precisa alla declaratoria dello stato di emergenza e norme successive, secondo i poteri e i limiti indicati dalla Legge 400/88.
Che non abbiamo inventato noi: accidenti, è citata nel preambolo del DPCM che non avete letto.
Che quindi ha efficacia cogente e vigente: più che sufficiente ad indicare e imporre le misure necessarie per uscire da questo empasse.
La bufala, oltre che contenere diverse incertezze grammaticali (Comminnare?) recupera da precedenti iterazioni un immaginario elenco di reati coi quali minacciare di denuncia l’agente verbalizzante.
– Istigazione Art. 414 del cpp,
– Concorso di Reato”, vanno dal:
*Procurato Allarme Art.658 cpp.
*Truffa Aggravata Art. 640 cpp.
*Abuso di Autorità Art. 608 cpp.
*Violenza Privata Art. 610 cpp.
*Ed eventuali reati che si potranno in seguito ravvisare.
Magari te li forniscono il compianto Mosca, Marisa e Colombo.
Ma dapprima vorrei ricordare a voi che condividete queste catene che chi le crea è una persona assai furba.
Infatti chi le crea resterà a casa, comodamente, mentre voi altri, usati come carne da cannone, sarete spinti ad attaccare briga con agenti in servizio per futili motivi, pagandone le conseguenze legali di rito, dalla resistenza a pubblico ufficiale all’inosservanza del provvedimento di pubblica autorità in poi.
E siamo sicuri che tutti gli “amici” che vi hanno passato questa catena incitandovi alla “disobbedienza civile”, nel momento del bisogno, vi lasceranno soli con le conseguenze delle vostre azioni. Come sempre avviene in questi casi.
Vale a dire:
Cognome, Nome, Grado e Numero di Matricola, dove lui si assume personalmente la responsabilità di ciò che avrà ordinato e, di conseguenza, assumersi le relative conseguenze legate all’azione espressa con l’autorità.
Siamo di fronte ad una contraddizione tragica come la Tragica Fine di Darth Plagueis il Saggio, una storia che i Complottisti non raccontano.
Che ironia: chi diffonde questa catena dice di chiedere agli agenti con biasimevole petulanza a quali articoli di legge (che come abbiamo visto, esistono) fanno riferimento le sanzioni che stanno irrogando, ma non dice a quale articolo fa riferimento il concetto di “ordine scritto”.
Perché, ovviamente, esso non esiste.
Il concetto di ordine scritto con assunzione di responsabilità, concetto che il mondo del complottismo ha ottenuto fondendo l’uso novaxx di imporre una autocertificazione di responsabilità ai medici con reminescenze prese da Law&Order: Dipartimento Catene di S. Antonio su Facebook e Whatsapp.
Scusate, quale parte di
Il DPCM 22 Marzo 2020 rientra nella Decretazione di Urgenza, ed è un atto amministrativo di secondo livello che, per dirla in parole semplici incarna e dà una forma attuabile e precisa alla declaratoria dello stato di emergenza e norme successive, secondo i poteri e i limiti indicati dalla Legge 400/88.
Non era chiara prima?
Ma cosa c’entra lo Stato di Guerra?
In primo luogo non c’è bisogno di sospendere una Costituzione che nell’articolo 13 disciplina esattamente che
Non è ammessa forma alcuna di detenzione, di ispezione o perquisizione personale, né qualsiasi altra restrizione della libertà personale, se non per atto motivato dall’autorità giudiziaria e nei soli casi e modi previsti dalla legge.
E l’articolo 16, che parla di
limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità o di sicurezza.
E in secondo luogo, troverete la norma che cercate, quella che istituisce lo stato di Emergenza (non di guerra, non c’entra niente) sulla Gazzetta Ufficiale, dove dovreste trovarla.
La bufala si spinge, nuovamente (essendo un rescritto di testi precedenti, a elencare una serie di fonti asseritamente violate). Leggi, Costituzione e Trattati li abbiamo già affrontati.
Sul fatto che l‘OMS non abbia mai dichiarato la Pandemia siamo dinanzi ad una bufala sesquipedale.
Non solo tale declaratoria è arrivata, l’undici marzo. Non solo la “dichiarazione di Pandemia” non è un atto arbitrario, ma la presa d’atto di una situazione ormai irreversibile e grave. Ma vogliamo aggiungere e ricordare come gli stessi complottisti abbiano al riguardo tirato fuori intere teorie complottistiche sul perché l’OMS avrebbe dichiarato la pandemia che, secondo questa nuova teoria, vanno in contraddizione tra loro stesse.
Tale è la natura del Complottismo: chiudi cinque complottisti in una stanza, ed avrai sei teorie del complotto diverse e cinque cadaveri.
Anche sulla presunta violazione di Oviedo abbiamo visto diversi articoli, come quello titolato Modulo per l’assunzione di responsabilità a presidi e medici – Oviedo applicato al complottismo che ne dimostrano l’insensatezza.
Potete cambiare l’ordine delle parole in una bufala come un brutto tema copiato per non far notare il plagio alla maestra: non vi servirà a niente.
Bufala era, e bufala resta.
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