Non esiste alcuna Giada Clodio che vuole negare il gas ai novax: una masterclass nei volti in GAN
Premessa indispensabile: non esiste alcuna Giada Clodio che vuole negare il gas ai novax.
Possiamo finire qui questo fact checking, in due righe. Ma ne approfitteremo per spiegarvi, speriamo per l’ultima volta, come si riconosce un volto in GAN e cosa si rischia nel condividere compulsivamente.
Ma andiamo con calma nello spiegarvi perché avete condiviso una fake, perché correre a insultare un volto in GAN vi espone a rischi e cosa è un volto in GAN.
Perché, ovviamente, siete incappati in una delle creazioni della sedicente “Beatrice Juvenal“, aka “Stefania Piccimni“, aka la “giornalista indipendente” che si serve dei volti in GAN, quel “falso più vero del vero”
Non esiste alcuna Giada Clodio che vuole negare il gas ai novax: una masterclass nei volti in GAN
Liquidiamo subito la questione dell’esistenza di Giada Clodio: per ogni Camera è disponibile un elenco degli appartenenti, sia deputati che senatori e in nessuno di questi troverete alcuna Giada Clodio.
Né la troverete in alcune dichiarazione del Movimento, in nessuna lista degli iscritti. Non esiste. È un volto in GAN, un “fantasma virtuale”, una costruzione digitale più vera del vero.
La prima volta che abbiamo visto i volti in GAN usati al servizio della disinformazione non è stato nel trolling nostrano.
Li abbiamo visti in Russia, dove la Propaganda aveva usato quella tecnologia per creare dal nulla due personaggi immaginari, i “(finti) giornalisti e factchecker proCremlino Vladimir Bondarenko e Irina Kerimova di Kharkiv.
Il caso Kerimova
Dei due, la più importante per l’esposizione è proprio “Irina”. Vladimir veniva presentato ai russi come un ricchissimo e bellissimo aviatore e ingegnere Ucraino convinto della malvagità e del nazismo dei suoi compatrioti a tal punto da rinnegarli e cominciare un portale di informazione e debunking in nome di Putin.
Quanto a Irina Kerimova, con lei la fantasia del Cremlino ci aveva dato dentro con le citazioni cinematografiche.
Siamo al cospetto quindi di “Irina Kerimova”, insegnante di chitarra porta a porta di Kharkhiv (storia che fa pensare ad una commedia romantica sullo stile di quelle con Sandra Bullock) che, all’improviso, colta dalla passione per l’Uomo Forte del Cremlino diventa Redattore Capo di un sito di “informazione” con base in Ucraina pronto a svelare le magagne del suo popolo e intessere le lodi di Putin.
Una “Pasionaria” del Cremlino con una serie di tratti narrativi e somatici uguali a quelli di “Giada Clodio”.
Guardate ora entrambe le foto
Il Segreto dei volti in GAN
Entrambe sono donne dal’incarnato sin troppo regolare. Entrambe si stagliano su fondi confusi e pasticciati. Entrambe hanno le sopracciglia distorte. Entrambe hanno due orecchini diversi l’uno dall’altro e occhi alla stessa distanza, invariabile.
E non perché, coerentemente con un personaggio alla “Sandra Bullock”, il creatore ha voluto descriverle come delle adorabili distratte, ma perché l’algoritmo in GAN non è in grado di andare oltre gli evidenti limiti.
Se un volto in GAN indossa gli occhiali, essi sembreranno “incollati” al volto. Se indossa gli orecchini, essi saranno storti perché il GAN ha problemi di simmetria o spesso del tutto asimmetrici.
Se il personaggio sorride, i suoi denti saranno irregolari e diversi l’uno dall’altro, come gli incisivi della presunta Clodio.
Sul sito “This Person doesn’t Exist” è facile trovare una serie di foto di volti sorridenti che non sono mai esistiti. Creazioni perfette in CG.
Su Internet è facilissimo trovare portali dove puoi creare il tuo volto virtuale partendo da pochi elementi.
Inserisci età, etnia, emozione, colore di occhi e capelli, eventuale presenza di occhi a mandorla ed ecco che potrai creare dal nulla una persona virtuale.
Persona quasi perfetta, se non per tutti questi dettagli, poco immediati per molti, ma evidenti per chi ne conosce il segreto.
Ovviamente possiamo aggiungere a tutte queste considerazioni l’origine: una fonte che usa abitualmente volti in GAN, difficilmente potrà farne a meno.
Un volto “scaricato da Internet” può essere ritrovato dai motori di ricerca. Essendo ogni volto in GAN unico ed irripetibile esso fornisce una falsa sicurezza al viralizzatore dalla quale difficilmente rinuncerà.
Parlavi di un rischio?
Basta guardare i commenti alla “fake news”.
E parliamo di minacce di morte più o meno velate, insulti di varia natura e esternazioni contro i “non vaccinati ucraini”.
Per carità, parliamo di un personaggio inventato. Ma parliamo di fake creati per favorire un clima di costante polarizzazione e politicizzazione dello scontro.
Sdogandano il messaggio che sia giusto insultare e aggredire un “nemico politico”, sia pur virtualmente, si arriva ad esiti come il disoccupato fermato con dieci computer accesi contemporaneamente su dieci account per minacciare Mattarella di morte, i Profili indagati dalla DIGOS per minacce a Di Maio arrivate in un giro di account filorussi e altre esternazioni simili.
Un profilo “fake” si limita a dare il via: accesa la vostra rabbia, ne resterete soli con le conseguenze.
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