Bufala

Non è vero che nessuno ha mai isolato e purificato SARS Cov-2: errori e fake news

Ci segnalano i nostri contatti diverse fonti secondo cui “Nessuno ha mai isolato e purificato SARS Cov-2”. Ad esempio qui e qui.

Solitamente è l’argomento cardine dei negazionisti COVID: se “nessuno ha mai isolato e purificato SARS Cov-2”, allora il virus non esiste. Se il virus non esiste allora, ovviamente “non ce ne è coviddi”.

I due argomenti in realtà possono essere scissi nei due elementi, come ha fatto il servizio di Fact Check offerto da Reuters ad esempio.

Non è vero che nessuno ha mai isolato e purificato SARS Cov-2: sull’isolamento

In realtà sappiamo bene che SARS CoV-2 è stato isolato.

Ci sono molteplici casi di scienziati che hanno isolato SARS CoV-2 (qui, qui, qui e qui),  abbiamo sequenziato l’intero genoma dello stesso (qui, qui, qui), e abbiamo persino foto ingrandite dello stesso (qui).

E abbiamo in Emilia Romagna, proprio sotto gli occhi, un laboratorio tra le eccellenze mondiali per il sequenziamento del SARS CoV-2.

Tutte provenienti da enti muniti di idoneo impact factor per impedire di urlare al “noncielodikeno”.

Del resto, quando parliamo delle varianti lo facciamo perché siamo in grado di capire cosa cambia da una “versione” di SARS CoV-2 all’altra.

Quindi, stravaganze del complottismo, sovente gli stessi ambienti novax che ci tediano con la fake news di “nessuno ha isolato SARS CoV-2” amano ripetere fake news sull’inefficacia totale dei vaccini a causa varianti, o sulla creazione di “varianti” da parte dei vaccini che sarebbero impossibili se questa fake fosse vera.

Se nessuno avesse infatti isolato SARS CoV-2 non sarebbe possibile identificare le varianti.

Se non fosse possibile identificare le varianti, non potremmo parlare degli effetti dei vaccini sulle stesse, e le due teorie andrebbero in contraddizione.

Il che ci porta al secondo tema.

Nessuno ha mai purificato il virus: l’uso disinformato dei postulati di Koch

La purificazione di un patogeno rientra tra i postulati di Koch, e sul concetto di coltura pura.

Ovviamente abbiamo colture tratte da SARS CoV-2 isolato. Una coltura è stata proprio isolata al San Raffaele, ed è stato grazie alle colture isolate in tutto il mondo che abbiamo avuto la possibilità di avere gli ormai sempre più vicini vaccini e terapie efficaci che consentiranno di vincere questa sfida con la scienza e non con la superstizione complottista.

Dicemmo all’epoca, ma molte teorie del complotto hanno alzato il tiro.

Non più “coltura”, ma “coltura pura”.

Ovvero rifacendosi all’interpretazione più radicale dei postulati di Koch, pretendono anche la “coltura pura”, ovvero che un virus si riproduca allegramente in un vetrino senza la presenza di altro se non un ambiente di coltura.

Ma i Postulati di Koch, come ci ricorda la professoressa Wiles, Università di Auckland, sono stati redatti prima della virologia.

Riflettiamo su cosa è un virus: un frammento di DNA, o RNA, che ha bisogno di cellule di un altro organismo per riprodursi.

Ed è dannatamente selettivo: il “salto di specie” richiede una lunga serie di mutazioni e una volta che un virus trova un ambiente di successo, non può riprodursi lontano da esso.

Possiamo identificare il suo codice genetico, ma cercare di ottenere una “coltura pura” di un virus è come cercare di ottenere un allevamento di cani lasciando il proprio animale da compagnia sul tappeto per qualche anno.

Contando che parliamo di entità dal ciclo vitale rapidissimo, tutto quello che otterremmo sarebbe il nulla assoluto.

Casi simili e conclusioni

E ci sono anche, ricorda la dottoressa, batteri schizzinosi, come il Mycobacterium leprae, il batterio responsabile della lebbra, che è un batterio intracellulare obbligato.

Anche lui non potrà mai riprodursi se non in cellule umane, degli armadilli e di alcuni roditori. Il che non significa che non esistendo colture pure non possiamo identificarlo.

Lo facciamo: lo troviamo nelle cellule dei lebbrosi, lo troviamo nelle colture di laboratorio e lo confrontiamo.

Come possiamo trovare SARS CoV-2 sui tamponi e nei “droplet”, le gocce di sputo e saliva perché non ci è arrivato per caso ma prodotto da un corpo umano, e possiamo paragonarlo col DNA che abbiamo isolato dai campioni prelevati e messi a crescere in colture cellulari.

Infatti quando i virologi vogliono coltivare un virus o un patogeno intracellulare obbligato questo fanno: trovano cellule adatte, e osservano il virus. Come se io volessi allevare cani, cercherei un allevamento e non aspetterei che il mio cane si riproduca da solo sul tappeto.

Bonus: “Buffala tu dici la buffala, l’ha detto lo scienziato sopra un sito importante, tu non sei nessuno kittipaka”

Conosciamo le opposizioni che alcuno tra i più rissosi di voi ci diranno, e vi ricorderemo che se avete letto qualcosa su un sito che sembra ben fatto, non significa che sia vero.

Come potete vedere, la nostra analisi è riccamente annotata con fonti, sia scientifiche che aneddotiche ma ben verificabili. Testi scientifici su riviste dotate di impact factor adeguato, testi giornalistici che parlano di laboratori e delle loro eccellenze riconosciute nel sequenziamento… tutte le prove che vi servono.

Non basta dire “Ho letto un testo dove uno scienziato dice questo”.

Perché vi ricordo come uno scienziato in vena di dimostrare che esiste “paper e paper” sia riuscito a dimostrare che SARS CoV-2 esiste ma è un virus portato dai Pokèmon, cosa rivelatagli dai suoi amici Dottor House e Infermiera Joy.

Un anestesiologo, ex complottista pentito, riuscì allo scopo di dimostrare le tecniche che un tempo egli stesso aveva adottato, a far pubblicare sul VAERS una segnalazione per cui il vaccino l’aveva trasformato nell’Incredibile Hulk donandogli muscoli possenti, pelle verde e un temperamento furibondo.

Un altro scienziato in vena di burle riuscì, il giorno in cui gli avevano negato una pubblicazione perché “troppo innovativa”, a farla ripubblicare inventando l’endorsement di un “famoso scienziato Italiano”.

Il Dottor S. Bestiale. Dove la S. stava per “Stron*o”.

Se l’avete vista incartata in una bella forma, non significa sia vera. Semplicemente.

 

 

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