Non è vero che la WBO ha dichiarato Imane Khelif un maschio e le ha tolto un premio da 25mln di euro
Ci segnalano i nostri contatti il ritorno di una bufala per cui la WBO ha dichiarato Imane Khelif un maschio e le ha tolto un premio da 25mln di euro. Bufala diffusa da una presuinta pagina di notizie sul pugilato reiterata in ben tre post distinti che aggiungono l’altrettanto falsa notizia di “Imane Khelif furiosa per la squalifica”
Partiamo dalle basi: non vi è alcun interessamento della WBO, se si parla della WBA essa non avrebbe alcuna potestà sulle decisioni del CIO, e non esiste alcun premio di 25mln di Euro.
A parte il fatto, ma questo lo sappiamo, che Imane Khelif è biologicamente donna, ha annunciato battaglia legale contro le fake news in suo danno e nel suo mirino ha espressamente X, il social di Elon Musk.
Non è vero che la WBO ha dichiarato Imane Khelif un maschio e le ha tolto un premio da 25mln di euro
Non esiste, lo abbiamo già visto, alcun nesso eziologico con la WBO di Puerto Rico.
Il titolo è una evidente corruzione della WBA, una delle associazioni pugilistiche che ha recentemente consentito agli atleti Russi e Bielorussi di competere nelle loro competizioni dopo un comunicato congiunto con la IBA di Kremlev, tra le ispiratrici delle fake news sulla campionessa e atleta algerina.
La teoria è sempre quella, tipica dei complottisti che non hanno cognizione di come funzioni il mondo del pugilato, che esista “Un Sindacato Mondiale della Boxe”, facente capo a Kremlev, col potere di squalificare e punire gli atleti.
Ovviamente, non esiste niente di tutto questo: l’IBA è stata espressamente disconosciuta e il CIO caldeggia la formazione di una nuova federazione delle associazioni pugilistiche nazionali.
Peraltro, ricordiamo che una delle iniziative fallite dell’IBA fu proprio quella di “premiare Angela Carini come se avesse vinto l’oro” fornendole la somma di 100mila Euro, iniziativa franata per il giusto rifiuto della Federazione Italiana e dell’atleta.
Solamente un complottista potrebbe quindi pensare che tale premio sia lievitato a 25 milioni di euro, somma assurda e fantascientifica, e sarebbe bastato guardare il medagliere olimpico per capirlo, nonché la pubblica premiazione delle autorità Algerine, orgogliose della loro campionessa.
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