Bufala

Non è vero che la MOAB è stata usata ripetutamente da NATO e USA

Ci segnalano i nostri contatti un post twitter secondo cui la MOAB è stata usata ripetutamente da NATO e USA. Il riferimento è ovviamente alla GBU-43 Massive Ordnance Air Blast bomb, ribattezzata a causa del suo acronimo “MOAB ovvero Mother of all Bombs”, madre di tutte le bombe.

L’acronimo sta in realtà per “Oggetto ballistico dalle colossali onde d’urto”. Ne furono commissionate quattro nell’ottobre del 2009, per un costo totale di 58,4 milioni di dollari, numero poi esteso a undici.

Tanto basterebbe per invalidare parte della segnalazione ricevuta, perché il resto sarà invalidato nel prosieguo

Questa è la MOAB, usata ripetutamente da NATO e USA (se l’avessero avuta però)

Esistono quindi solo quattro, poi undici MOAB, e come vedremo una è stata usata dagli USA.

La semplice applicazione della matematica si presenta incompatibile col predicato

Questa si chiama MOAB, la seconda bomba più potente dopo l’atomica. Usata ripetutamente su intere città, ovviamente da USA e #NATO. Sì su civili in #Afghanistan …

Ma possiamo continuare.

Questa è la MOAB, usata ripetutamente da NATO e USA

La MOAB è stata usata da quando esiste solamente due volte.

La prima volta in un test controllato in Florida tenutosi nel 2003, quindi prima che fosse commissionata la sua produzione e, visto il prototipo, tale obiettivo venne descritto come non facente parte dei “piani immediati”.

La MOAB fu considerata il successore del BLU-82, “Daisy Cutter”, munita di un devastante potere esplosivo e dalla forte capacità di deterrenza.

La sua stessa natura rende improbabile una costruzione di massa: se la produzione delle GBU-43 dovesse ripartire, allo stato delle cose bisognerebbe riavviare l’intera filiera con un incremento corposo dei costi e facendo ripartire ricerca e sviluppo da zero.

Obiettivo, anche alla luce della più recente crisi dei semiconduttori, alquanto lontano.

La MOAB è stata usata sui civili in Afganistan?

La MOAB è stata usata una sola volta da quando esiste. Nel bombardamento di una base ISIS a Nangarhar, tra Pakistan e Afganistan, durante il conflitto Afgano del 2017.

Il Raid fu organizzato per usare il potenziale esplosivo della MOAB per abbattere la rete di tunnel e cunicoli, puntando sullo stesso nonostante la GBU-43 non sia tecnicamente un’arma dal potenziale di penetrazione.

“Nel raid sono stati distrutti tre covi dell’Isis, una serie di bunker e tunnel profondi, oltre a molte armi e munizioni”,

Si leggeva in un comunicato diffuso dal ministero della Difesa di Kabul. Si registrarono solo vittime tra i miliziani, ancorché vi furono dichiarazioni all’epoca locali relative a vittime collaterali, ancorché non suffragate da ulteriori riscontri.

La MOAB fu quindi usata solo in un caso e solo contro il Califfato Islamico.

Non è vero che la MOAB è stata usata ripetutamente da NATO e USA

Ripetutamente implica “più di una volta”.

Da NATO e USA implica da entrambi i soggetti.

Escludendo il test prototipale la MOAB è stata usata solamente nel 2017 in un raid contro l’ISIS, dagli USA.

La MOAB è l’arma più potente non nucleare?

Falso. L’arma non nucleare più potente è l’Aviation Thermobaric Bomb of Increased Power (ATBIP), “Bomba a Caduta Termobarica a potenza incrementata”, detta “FOAB” (Father of all Bombs) di fabbricazione Russa, di potenza quadrupla rispetto alla MOAB e descritta come in grado di far “evaporare ogni cosa” nel suo raggio di azione.

Una bomba termobarica usa l’ossigeno per scatenare un’enorme, avvampante esplosione che incendia lo stesso ossigeno, creando un fuoco distruttore ed vuoto che aggrava la distruzione.

Scopo della FOAB è sostituire, obiettivo reso possibile dalla sua immonda potenza, parte dell’arsenale termonucleare.

Aggiornamento

Alle ore 5:50PM del 12.10.22, dopo la nostra analisi quindi, il tweet segnalato risulta rimosso, sostituito da una “errata corridge” che precisa che “non è MOAB”. Del resto, come evidenziato, era impossibile lo fosse. Restano, naturalmente, intatti tutti i dubbi.

Successivamente, un messaggio video poi taggato alla nostra pagina Twitter, pubblicato alle ore precisa che “le foto postate nel tweet non erano MOAB e non in Afghanistan, ma altre bombe USA e NATO su obiettivi chiaramente civili“, con indicazione degli articoli da cui sono state reperite. Prendiamo atto, ribadendo che ovviamente non potevano essere una MOAB e come le foto usate nella condivisione iniziali si confermano provenire da teatri di battaglia come quello in Siria (situazione di cui gli USA hanno dato chiarimento in seguito).

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