NON CONDIVIDERE “Vi ricordate l’immagine del bambino ferito che ha fatto il giro del mondo come esempio di crudeltà del regime Assad? Tutto Falso!”

Nella giornata di ieri riproponevamo sulla nostra pagina una nostra vecchia analisi sul complottismo perpetrato nei confronti delle tre foto della bambina di Aleppo con un post che aveva completamente distorto la visione delle cose. Oggi, per merito di un post greve e lapidario, ci ritroviamo con diverse segnalazioni circa una foto che ancora oggi fa il giro del mondo:

Aleppo Media Center / Il Post

Tale fermo immagine era stato diffuso in seguito ai bombardamenti di Aleppo del 17 agosto 2016 dall’Aleppo Media Center, network d’informazione che si oppone al regime di Assad. Il piccolo, Omran Daqnish, sedeva su un’ambulanza dei Caschi Bianchi dopo essere stato estratto vivo dalle macerie della sua abitazione e si presentava in un evidente stato di choc:

Omran, quattro anni, ha ovviamente lo sguardo perso nel vuoto, un occhio incrostato dal sangue che lo ricopre, come la polvere, la gambe che non toccano terra e lo lasciano sospeso sulla poltrona dell’ambulanza degli White Helmets, altra organizzazione nota anche come Syria Civil Defense attiva da Damasco ad Aleppo fino a Homs e divenuta dal 2013 una delle principali fonti dell’opposizione sul conflitto.

Omran era stato curato e dimesso nella stessa notte all’ospedale M10 di Aleppo.

Il viralizzatore di oggi diffonde un’immagine con didascalia che, in poche ore, ha già conquistato una certa viralità disimpegnata:

Vi ricordate l’immagine del bambino ferito che ha fatto il giro del mondo come esempio di crudeltà del regime del presidente Assad? Tutto falso! Era una messinscena! Sotto si vede il bambino, dopo l’intervista al padre, senza un graffio! Il padre è un noto militante anti-Assad.

In poche parole: le due foto sarebbero state scattate a poca distanza di tempo l’una dall’altra e dimostrerebbero che il bombardamento non sarebbe mai avvenuto e tanto meno il ferimento del piccolo Omran. Il tutto viene presentato senza una fonte attendibile a dimostrazione di quanto sostenuto. La verità è che le due immagini appartengono a due tempi differenti.

La prima – ovvero quella dell’Aleppo Media Center che ritrae Omran in stato di choc all’interno dell’ambulanza – è, come dicevamo, un fotogramma di un video girato pochi istanti dopo i bombardamenti. Parliamo dunque del 17 agosto 2016.

La seconda – quella riportata in basso e che mostra il piccolo in perfetta salute e pulizia – è un fotogramma di un’intervista rilasciata nel giugno 2017 (quasi un anno dopo) alla giornalista pro-Assad Kinana Allouche. In quel contempo il padre di Omran, Muhamad Daqnish, aveva riferito anche ad altre TV di regime che le immagini del suo bambino ferito erano state riprese e diffuse senza il suo consenso e con l’intento (da parte dei ribelli) di creare una propaganda anti-Assad in cambio di denaro, offerta che Muhamad aveva rifiutato.

Sul dibattito circa le affermazioni del padre di Omran e delle teorie emerse a seguito della pubblicazione delle foto del bambino ferito vi rimandiamo ad un prossimo articolo.

Oggi ci focalizziamo sull’inattendibilità del post segnalato. Come abbiamo potuto dimostrare, le due immagini sono state catturate in due momenti diversi: se un anno prima il piccolo Omran si presentava feritoricoperto di polvere, per quale motivo dovrebbe far discutere una sua comparsa in stato di salute e senza ferite?

Condividere un post del genere contribuisce a creare confusione in una situazione già caotica. Vi consigliamo, dunque, di non condividere un messaggio fuorviante, che potrebbe dare spazio a facili complottismi senza aiutare i fruitori a capire a quali fonti bisognerebbe prestare attenzione.

 

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