NON CONDIVIDERE Questo è un prete di *****, chiedo aiuto, fate girare – bufale.net
Ci segnalano i nostri contatti il solito appello alla Lynch, l’incarnazione più brutale e forcaiola della giustizia sommaria di un popolo della Rete che, come un moderno Capitan Harlock che ha cambiato in astronave il suo velier ha cambiato le torce, i forconi e le corde insaponate per gli strumenti più rapidi e (solo all’apparenza) meno rischiosi di un mouse, una tastiera ed un portatile connessi ad Internet.
Fate girare
L UOMO non ha limiti nella sua cattiveria
QUESTO UOMO DI MERDA…É UN PARROCO..DI MERDA ….CHE DOMENICA NELLA SUA OMELIA ..SI È SCAGLIATO CONTRO UN POVERO CANE ANZIANO REO A DIRE DELL’INFAME..DI ACCOMPAGNARE I FEDELI LA DOMENICA A MESSA….RISULTATO ? IL POVERO CAGNOLINO È STATO VITTIMA DI PERCOSSE E DI TENTATO ANNEGAMENTO..ORA BRUTTO PRETE DI MERDA MA UN OMELIA SUI TUOI COMPARI PEDOFILI NN LA FAI MAI….CHIEDO AIUTO FATE GIRARE…
Naturalmente, abbiamo censurato tutti i nomi degli interpreti della turpe vicenda, ma una copia del messaggio, unitamente al link del post pubblico della persona che ha lanciato questo appello con tutti i commenti variamente indinniati in calce è stata inviata al parroco perché possa prendere i provvedimenti del caso.
Di questo raccontino indinniato ed indinniante infatti non vi è alcuna prova, e, come sapete, l’onere della prova spetta sempre all’accusa.
Tutti i segni puntano ad una bufala, compresi i commenti in difesa dei compaesani del parroco, tra i quali alcuni ricordano che
Io sono di Giulianello, anche se non vivo più li, e vi posso dire che c’è un cagnolino che entra in chiesa a tutti i momenti e don Gianmarco non ha mai detto o fatto qualcosa contro di lui e se fosse successo quello che dice quel tizio lo avrei saputo… ergo è una BUFALA
Abbiamo inoltre contattato personalmente la sacrestia, scoprendo che il prete accusato, peraltro al momento è in ferie, e non comprendiamo come avrebbe potuto lanciare delle fatwa a caso contro un animale ignoto dal momento in cui non era in sagrestia.
Vorrei ricordare a tutti coloro desiderosi di unirsi al linciaggio virtuale (che rischia ogni passo di più di diventare fisico) che abbiamo giù affrontato le conseguenze della diffamazione a mezzo Internet pervendo alla soluzione, condivisa dalla giurisprudenza consolidata, che, a prescindere da ogni altro elemento, una simile condotta profila, sia sul punto di origine che sui condivisori e commentatori, un preciso delitto chiamato diffamazione aggravata dal mezzo.
Le accuse, miei cari lettori, si fanno nei tribunali, prove alla mano ed in contraddittorio.
Per fortuna, il nostro ordinamento non vede di buon occhio chi si fa “giustizia da sé”, e neppure chi gli dà corda.
EDIT: Contattata nuovamente la diocesi a distanza di qualche giorno, non possiamo che confermare il quadro già emarginato. Trattasi di bufala.
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