Un post condiviso da quasi un migliaio di utenti getta un occhio di bue contro una persona accusata di accoltellare ragazzi, con la richiesta di condivisione. Sono presenti le generalità e la foto della persona:
Attenzione a tutti questo figlio di puttana si chiama **** **** e abita a ****** ******* va in giro armato di coltello e lo infila nella schiena dei ragazzi ai per poi rapinarli . inoltre quando viene beccato infama le persone ai carabinieri per pararsi il culo. Fate girare perché è un delinquente. Vi prego CONDIVIDETE !!!!!
Lo stesso profilo ha poi pubblicato una foto in cui è possibile vedere una schiena segnata da una ferita. Ciò che accade, però, è l’incoscienza di diffondere informazioni e foto per segnalare un presunto violento e condividerne i dati personali, pur non avendo un riscontro ufficiale sulle azioni criminose attribuite. L’uomo diffonde la foto, il nome e la provenienza della persona e chiede la condivisione, ma non esistono ancora prove ufficiali a carico della persona segnalata. Ne abbiamo parlato più volte (consulta il nostro archivio), e molto spesso il nostro tag Non condividere è stato frainteso da utenti esageratamente frettolosi nel cercare etichette. Spieghiamo ancora una volta, dunque, che Non condividere non significa “bufala”, ma è un chiaro e lapalissiano invito a non diffondere notizie sulle quali non v’è certezza, specie quando queste sono corredate da foto e generalità della persona segnalata. Le indagini, da sempre, spettano agli inquirenti. Qualora tutto ciò non fosse vero – e per ora non è dato saperlo né a noi né a chicchessia – la segnalazione e condivisione di massa potrebbe degenerare in un reato di diffamazione.
Attendete, dunque, le fonti ufficiali e siate responsabili su ciò che scrivete e condividete. Non si nega affatto l’esistenza di certi episodi di violenza, ma non è questo il modo di cercare giustizia.
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