NON CONDIVIDERE Non mandate cani o gatti a LL, sequestrate centinaia di carcasse animali

Ciò che vi chiediamo è di non condividere i dati personali di un profilo, il cui screenshot sta invadendo tutte le bacheche e le finestre di chat nel nome di un’agghiacciante gogna perpetrata via social e via WhatsApp contro una persona di cui nemmeno le cronache riportano il nome.

Attenzione fatto oggi sequestro a Vespolate Novara.. Centinaia di carcasse di animali non mandate cani o gatti a LL

I viralizzatori impulsivi e i mendicanti del web, noti antropofagi, hanno ripreso un fatto di cronaca del novarese per inaugurare subito una caccia all’uomo. L’unico riscontro che troviamo, per ora, si trova in un articolo de La voce di Novara pubblicato il 5 settembre.

L’articolo riporta che l’1 settembre a Vespolate un intervento congiunto di attivisti, ASL e forze dell’ordine interveniva in una cascina su segnalazione di un maltrattamenti di animali. Ciò che trovavano era una situazione di totale degrado ed abbandono. Il proprietario dell’abitazione era un 40enne incapace di badare a se stesso.

All’interno della cascina vivevano cani, gatti, galline e conigli senza cibo né acqua, mentre tra le erbacce e i rovi del cortile veniva rinvenuto un centinaio di carcasse di animali. Nessuno si è sentito di parlare di “mostro” perché era evidente la condizione di solitudine e il degrado sociale e umano dell’uomo:

Nessun mostro, dunque, ma una storia di solitudine, di degrado sociale e umano, venuta a galla grazie all’interessamento di alcuni animalisti della zona.

Gli animalisti della zona spiegano:

Da circa un anno sapevamo di questa persona, che si dilettava ad allevare soprattutto conigli da concorso, ma avevamo il sospetto che ci fosse qualcosa di strano. I sospetti si sono fatti sempre più insistenti dopo la morte di un cane, che risultava scomparso. Da quanto ci risulta, circa un anno fa, il settore veterinario dell’Asl aveva inviato il proprio personale per un sopralluogo, ma sembra che non avesse rilevato problemi particolari. Evidentemente con il passare dei mesi la situazione è degenerata.

L’uomo avrebbe opposto una leggera resistenza, ma di fronte al documento dell’autorità giudiziaria per il recupero degli animali ha accettato di consegnarli. Gli animalisti dichiarano, inoltre, che era come se il 40enne non si rendesse conto di ciò che stesse facendo: «Quelli che abbiamo visto non sono maltrattamenti dettati da cattiveria o da guadagni facili, ma una situazione di totale abbandono». L’associazione Meta di Biella, intervenuta con una dozzina di volontari, ha documentato l’operazione in un video:

Tra gli animali recuperati vi erano 4 cani, 8 conigli, 6 germani, 6 oche e, in un numero indefinito, galli, galline e pulcini. I cani sono stati trasportati al canile sanitario, mentre i volatili e i conigli sono stati portati al rifugio Arca di Noè di Biella. L’uomo aveva interrotto i contatti col mondo esterno, e sopratutto con i suoi parenti, che però si sono presentati sul posto una volta richiamati dalla forze dell’ordine durante il blitz.

Vi chiediamo di non condividere, dunque, perché le cronache locali non riportano il nome dell’uomo. È d’uopo ricordare che ogni azione compiuta sui social porta a delle responsabilità, essendo un luogo pubblico ed essendo, voi, perseguibili anche su Internet.

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