Il 24 gennaio 2018 pubblicavamo il nostro articolo sul caso di Andrea Crippa, leader del Movimento Giovani Padani, che protestava contro il Museo Egizio di Torino per l’iniziativa “Museo Egizio Per I Nuovi Italiani – Fortunato Chi Parla Arabo“, e lo faceva con un video:
A tal proposito, nel precedente articolo spiegavamo:
Nel video il Sig. Crippa chiama tramite il suo cellulare il Call Center del museo, esprimendo il desiderio di voler visitare la struttura in compagnia della sua fidanzata e chiede se sia possibile usufruire di tariffe agevolate. L’operatore, dopo aver elencato i “classici” sconti per studenti e pensionati, aggiunge che per i cittadini arabi, e solo arabi, è possibile ottenere un ingresso gratis ogni persona pagante: un 2X1 per capirci.
A seguito della viralità del video, il Museo Egizio era stato sommerso da telefonate di protesta. Crippa ignorava, però, che la promozione è solo temporanea (per questo parlavamo di disinformazione), in quanto è iniziata il 6 dicembre 2017 e terminerà il 31 marzo 2018 (vi invitiamo, ancora, a leggere il comunicato dell’offerta):
Dal 6 dicembre 2017 al 31 marzo 2018 i cittadini di lingua araba potranno entrare in 2 al costo di un biglietto intero. Per usufruire della promozione è necessario esibire il documento di identità in biglietteria.
Dopo il polverone sollevato da Crippa, lo stesso Staff del Museo pubblicava un secondo comunicato il 20 gennaio:
Ancora, nel precedente articolo scrivevamo che l’iniziativa:
Ha una prestabilita durata temporale: dal 16/12/2017 fino al 31/03/2018 ed è ispirata “alla precisa volontà di avvicinare questa ricchezza a tutti coloro che in esso possono trovare radici, identità e orgoglio.”
La conferma ci era stata data dallo stesso personale, contattato al numero 0115617776. Sulla home del sito ufficiale del Museo si legge:
Il Museo Egizio, facendo seguito al comunicato diffuso ieri con riguardo al video postato su Facebook dal signor Andrea Crippa ed alla intervista rilasciata dal medesimo al quotidiano La Stampa e pubblicata in data odierna, comunica di aver depositato con l’ausilio dei propri legali un esposto presso la Questura di Torino affinché l’Autorità Giudiziaria svolga le opportune indagini per verificare la autenticità del presunto colloquio telefonico con l’Ufficio Prenotazioni contenuto nel predetto video e accerti la sussistenza di eventuali illeciti di natura penale.
Il Museo Egizio, sulla base degli elementi disponibili e degli accertamenti effettuati, ritiene che la voce maschile del presunto operatore dell’Ufficio Prenotazioni sia quella di un soggetto estraneo all’organigramma della società che gestisce le prenotazioni telefoniche posto che tutte le operatrici sono di sesso femmininile. Inoltre si fa presente che le dichiarazioni sulle attività promozionali contenute nel video postato su Facebook sono inesatte. Dunque vi sono plurimi motivi per ritenere che il video in questione sia una montatura mirata a denigrare Il Museo Egizio che si riserva ogni opportuna azione legale all’esito delle indagini che saranno svolte dalla autorità competenti.
Repubblica, il 21 gennaio, pubblicava un articolo nel quale si esprimeva Fabrizio Tarocco, legale della Fondazione Museo Egizio:
Basterà guardare i tabulati del telefono di Crippa per capire che è un fake dice il legale.
Per l’occasione, il Museo non ha voluto inserire alcuna ipotesi di reato. Tarocco aggiunge:
Saranno gli inquirenti e gli investigatori a definire i profili. C’è la manipolazione dei fatti, oltre alle questioni razziali e ai problemi legati alla sicurezza di chi guida e di chi lavora nel museo.
La Digos ha avviato le indagini.
In poche parole: secondo il legale e secondo il Museo, Crippa avrebbe montato ad arte la telefonata, ma l’interlocutore – maschio – non risulta appartenere all’organigramma della società, in quanto gli operatori dell’Ufficio Prenotazioni sono di sesso femminile. Per questo è stato depositato un esposto alla Questura, e gli inquirenti sono al lavoro.
Parlavamo di acchiappalike, dunque, in quanto Andrea Crippa aveva scatenato lo scandalo parlando di una promozione esistente, ma dalla telefonata con l’operatore (di dubbia veridicità) non veniva specificato che si tratta di un’offerta temporanea. Il risultato è stata una viralità fuori controllo, con la conseguente macchina del fango lanciata come un ariete contro il Museo Egizio.
Parlavamo di disinformazione, ancora, perché l’inesattezza presentata dall’interlocutore lasciava intendere che l’agevolazione a favore dei cittadini arabi sarebbe durata per sempre. Ancora, vi invitiamo a verificare sul sito ufficiale.
Vi chiediamo di non condividere, infine, per evitare di alimentare la disinformazione messa in rete da Andrea Crippa, contro il quale ora è stata presentata una Querela. Ribadiamo, inoltre, il nostro invito a non obbedire passivamente al comando “condividi/condividiamo”.
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