Non ce l’ha fatta il NoVax che si era rivolto a Ippocrateorg e cure domiciliari
Come apprendiamo oggi 8 ottobre a proposito della storia di un NoVax che si era rivolto ad un medico legato a Ippocrateorg e alle relative cure domiciliari. Una questione molto delicata e l’utilizzo del verbo all’imperfetto non è casuale. Già, perché l’uomo di 68 purtroppo non ce l’ha fatta, alimentando ulteriore scetticismo sulle diagnosi che vengono fatte in questo mondo alternativo per la medicina, rispetto a quella tradizionale.
Niente da fare per il NoVax che si era rivolto a Ippocrateorg e cure domiciliari
Tema che abbiamo trattato già alcuni mesi fa sul nostro sito e che, in queste ore, torna inevitabilmente a far discutere. Una volta risultato positivo, l’uomo aveva deciso di puntare sui consulti da remoto di un medico che fa parte della piattaforma Ippocrateorg. Scontato il fatto che in passato abbia rifiutato quel vaccino che avrebbe potuto salvargli la vita.
Non è un caso che Ippocrateorg non sia riconosciuta in alcun modo dai protocolli sanitari. Dopo la morte del NoVax, coi dettagli che sono stati forniti in queste ore dalla testata locale La Nuova Ferrara, sono partite le prime indagini del caso. Si parla, a tal proposito, di omissione di soccorso. Più in generale, sarà importante comprendere come e quanto sia stato seguito l’uomo, affinché non avvengano altri episodi simili nei prossimi mesi.
Con una quota di NoVax non trascurabile, è chiaro che la vicenda abbia una certa risonanza mediatica. Nel frattempo, sui social crescono i dubbi sulle diagnosi a distanza, come è normale che sia, considerando il fatto che scelte del genere rischiano di portarci a decessi ampiamente evitabili. Vedremo gli esiti, anche processuali, della vicenda.
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