Non ce l’ha fatta Caleb Wallace, famoso NoVax: aveva provato l’ivermectina dopo il contagio

di Redazione Bufale |

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Non ce l’ha fatta Caleb Wallace, famoso NoVax: aveva provato l’ivermectina dopo il contagio Bufale.net

Arrivano conferme in queste ore sul fatto che sia morto Caleb Wallace, noto NoVax americano ed organizzatore di eventi per coloro che sono da sempre schierati contro il vaccino. L’uomo era risultato positivo nelle scorse settimane, puntando tra le altre cose sull’ivermectina citata più volte anche da Porro. Abbiamo raccontato la sua storia sabato mattina, con la moglie ormai consapevole di essere sul punto di perdere il compagno, al punto da avviare una raccolta fondi in rete. Lascia anche tre figli ed un quarto in arrivo il mese prossimo.

Non basta l’ivermectina per Caleb Wallace: il NoVax si è spento

La conferma della morta di Caleb Wallace arriva proprio da sua moglie, tramite un aggiornamento testuale alla pagina web in cui è disponibile la raccolta fondi. Al momento della pubblicazione del nostro articolo, siamo arrivati a quota 60.000 dollari. Stando alle testimonianze raccolte in rete, pare che a partecipare alla colletta siano soprattutto persone che non sono mai state d’accordo con le idee dell’uomo. Alla costante ricerca di complotti in merito al siero.

Secondo alcune informazioni più specifiche che sono state raccolte in giornata da Fanpage, sarebbe confermata anche la notizia che gira sul web da alcune ore. Avendo rifiutato sia il vaccino per il Covid prima di risultare positivo, sia le procedure standard per curare l’infezione innescata dal virus, Caleb Wallace avrebbe deciso di concentrarsi sull’ivermectina. Soluzione fortemente sconsigliata da Fda, trattandosi di un antiparassitario per animali che da sempre popola la disinformazione NoVax in termini di propaganda.

Adesso i problemi ricadranno tutti sulla moglie di Caleb Wallace, dalle cui parole si percepisce il fatto che non fosse d’accordo sulle idee NoVax del compagno e, probabilmente, sull’utilizzo della tanto discussa ivermectina. Di sicuro, il fatto che la macchina della solidarietà si sia già messa in moto è un bel segnale per tutti.

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