Ci segnalano i nostri contatti un post nel quale, provocatoriamente, i teorici della teoria per cui il cambiamento climatico non esiste confondono due tipi di statistiche diverse sul clima del 1997 basate su indici diversi e chiedono ai “gretini” una spiegazione”
Dove ovviamente “gretini” è un termine grezzamente denigratorio usato, come sovente accade per ogni genere di eristica, per nascondere l’assoluta mancanza di argomenti.
La spiegazione è abbastanza semplice, ed è basata su un errore di metodo statistico così grossolano da esigere che l’intera discussione sia invalidata.
Semplicemente chiunque ha collazionato il post sta cercando di confrontare i dati di due statistiche diverse collazionate con metodi diversi.
La statistica del 1997 proviene infatti dal report annuale della National Oceanic and Atmospheric Administration americana, dato riportato con una nota che a chi pone la provocatoria domanda è sfuggito.
“Please note: the estimate for the baseline global temperature used in this study differed, and was warmer than, the baseline estimate (Jones et al., 1999) used currently. This report has been superseded by subsequent analyses. However, as with all climate monitoring reports, it is left online as it was written at the time.”
Ovvero:
“Si prega di notare che la stima per la temperatura di riferimento in questo studio differisce, ed era più calda, della temperatura di riferimento usata attualmente (Jones ed altri, 1999). Questo report è da considerarsi superato da analisi successive: comunque, come tutti i report, sarà lasciato online così come è stato scritto”
Mentre la statistica attuale deriva dal report Europeo di Copernico.
Peraltro Copernico basa i suoi report sugli attuali criteri e sulla temperatura globale dell’aria, mentre NOAA sulla temperatura della superfice marina e terrestre.
Anche così, con gli standard attuali, è evidente che anche NOAA non può che verificare un costante incremento delle temperature: col dato corretto infatti la temperatura del 1997 si attesta a 14.54°C con un crescendo e picchi negli anni 2016, 2017, 2018, 2019, 2020, 2021, 2022 e 2023.
Aggiungendo a tutto questo il fatto che il problema del cambiamento climatico non il solo indice della temperatura, ma la presenza di eventi estremi ed imprevedibili, posssiamo evocare l’antico adagio per cui ci sono domande dalle quali si evince la totale assenza di preparazione del discente che chiede spiegazioni al docente.
Questa è una di queste.
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