Uno dei più grandi fraintendimenti dell’estate è credere troppo nelle virtù miracolose dell’acqua salata. Parliamo di “fraintendimento” perché il mito dell’acqua di mare che disinfetta le ferite nasce da cognizioni storiche antiche nel tempo. Sappiamo che nell’antichità l’acqua salata veniva usata per curare le ferite.
E sappiamo che tutt’ora negli ospedali viene usata la soluzione salina sterilizzata per irrigare e pulire lesioni. Sicché l’ignorante potrà pensare: “La Natura è buona, il mare è acqua salata naturale, io uso una soluzione salina fatta da madre Natura”.
La stessa Madre Natura che diceva Leopardi è matrigna e ci manda germi e infezioni, malattie e quant’altro, e lo stesso mare che riempiamo di rifiuti.
La questione è la stessa del trend TikTok della “frisella marinara”, ovvero la sequela di video con bagnanti che immergono mozzarelle e friselle nell’acqua di mare per poi mangiarle con gusto.
Ignorando che assieme a quantità di sale superiori al consigliato stanno ingerendo rifiuti gettati in mare, microplastiche, patogeni e i prodotti dell’inquinamento in mare.
Le condizioni dell’acqua di mare in una zona cittadina del XXImo secolo sono diverse dall’acqua del Pireo dei tempi di Ippocrate, e già col tempo siamo passati dall’acqua salata “fatta in casa” o “presa dal mare” all’usare soluzioni sterili.
La cosa più nociva che quindi si può fare qualora vi siate feriti sulla spiaggia fino a sanguinare è andare ad ammollare la parte lesa in acqua di mare. Sarebbe del resto come lavarsi una ferita fresca con l’acqua sporca, non otterreste niente se non un aumentato rischio di infezioni.
E non crediate neppure che bastino “i raggi del sole” a disinfettare. Avete solo una cosa da fare: portare comunque con voi il kit del primo soccorso, utile specie se avete dei bambini, inclini ad “ammaccarsi” giocando.
Provvederete quindi a disinfettarli e incerottarli, lasciandoli poi guarire come si fa usualmente.
FNOMCeO si è spinto a stilare una classifica delle acque per rischio di infezione, che vede l’acqua stagnante al primo posto per rischio di infezione e l’acqua trattata delle piscine al coperto all’ultimo.
Cosa che non comporta però che l’acqua di mare essendo più pulita dell’acqua putrida e stagnante sia sicura: specie contando tutte le riflessioni fatte per la “frisella marinara” e di come l’inquinamento abbia ulteriormente aggravato la situazione.
E non comporta che si possa omettere il primo soccorso anche in piscina: i bambini possono scivolare e farsi male giocando anche nell’ambiente più sicuro.
Comunque, non potete “disinfettarvi con l’acqua di mare”.
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