No, non è vero che Svezia e Norvegia tornano al contante per evitare frodi e crisi

Non è vero che Svezia e Norvegia tornano al contante per evitare frodi e crisi: il post social che ci è stato sottoposto contiene un chiaro caso di disinformazione.
Svezia e Norvegia raccomandano di tenere del contante in casa, ma non per evitare “frodi e crisi”, bensì come contromisura contro la c.d. “guerra ibrida” che la Russia ha lanciato contro l’Occidente (e le vicine Svezia e Norvegia) e che si sostanzia anche in attacchi hacker a infrastrutture essenziali, come ad esempio i servizi bancari.
No, non è vero che Svezia e Norvegia tornano al contante per evitare frodi e crisi
Le “presunte istruzioni per il ritorno al contante” fanno infatti parte di un pacchetto di consigli al cittadino consapevole chiamato ‘Se arriva una crisi o una guerra’ rilasciato a novembre dal ministero per la difesa Svedese, che consiglia di tenere in casa banconote di tagli diversi nel caso di attacchi hacker filorussi.
Consigli questi recepiti dalla vicina Norvegia, per le medesime ragioni.
Del resto in Svezia solo un acquisto su 10 viene effettuato in contanti e la carta è la forma di pagamento più comune, seguita dal sistema di pagamento Swish, e la Norvegia segue a ruota con Vipps MobilePay.
In Norvegia peraltro una norma obbliga gli esercenti ad accettare pagamenti sia in digitale che in cartaceo: l’obiettivo non è quindi incolpare il digitale di “crisi e frodi”, ma prevenire la guerra ibrida.
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