Continuate a inviarci video e segnalazioni secondo cui le solite “fonti russe” parlerebbero di “biolaboratori NATO” in Ucraina. Sostanzialmente un modo per continuare l’operazione di demonizzazione dell’avversario che ha consentito di trasfigurare una guerra in “operazione speciale di denazificazione”.
In un crescendo in cui si giustifica l’invasione adducendo che gli Ucraini sono “nazisti” e hanno anche i “biolaboratori NATO”, evocando così i terrori pandemici. E riuscendo a dimostrare lo stretto legame tra negazionisti della guerra e della pandemia di cui abbiamo più volte parlato.
Problema: parliamo in tutti i casi citati di fake news.
Come ci ricordano i colleghi di Facta, l’esistenza di «laboratori biomilitari» gestiti dagli Stati Uniti è stata ufficialmente smentita nel maggio 2020 dai servizi di sicurezza dell’Ucraina, che avevano chiesto ai politici di «non diffondere false informazioni sulla presunta esistenza di laboratori biologici militari stranieri in Ucraina». Un articolo della testata giornalistica non-profit Coda Story risalente al 2018 ha ricostruito le origini di questo contenuto di disinformazione, attribuendolo alla propaganda russa.
Quella propaganda che, ricordiamo, si nutre di “giornalisti e attivisti” che di fatto neppure esistono, creazioni anonime con volti in CG e storie artefatte e di “portali di fact checking” che non rispettano i criteri di EDMO e IFCN, e neppure i più elementari criteri di trasparenza e verifica delle notizie.
Al contrario, tutte le mappe diffuse e divulgate riguardano il “Cooperative Threat Reduction Program”, un programma di cooperazione tra Ucraina e USA per ridurre il rischio di armi biologiche, anche fornendo strumenti e laboratori in grado di combattere l’uso delle stesse (e non fomentarlo).
Questa fake news ha avuto un nuovo rinascimento, e in tempi brevissimi, durante i tragici giorni dell’attacco a Mariupol, laddove una delle giustificazioni FiloRusse prevede i “Biolaboratori NATO” nei sotterranei di un’acciaieria.
Scena che evoca suggestioni da fumetto e film di azione, ma del tutto slegata da ogni realtà possibile.
Inutile ricordare che essendo l’Ucraina un paese non ancora parte della NATO, non avrebbe senso metterci una base NATO.
Sostanzialmente siamo alla campagna di disinformazione Pro-Cremlino che si avvita su se stessa dichiarando contemporaneamente che Putin vuole “denazificare l’Ucraina” e impedire che si unisca alla NATO, e contemporaneamente starebbe dichiarando che l’Ucraina è già parte della NATO ma “non cielodikeno”, col corollario che vede la NATO “diventare improvvisamente nazista” e a sua insaputa.
Peraltro, la sola narrazione dei “Biolaboratori NATO che giustificano l’invasione” rende improvvisamente l'”operazione speciale di denazificazione” una vera e propria guerra, con un evidente conflitto di narrative.
Facta ha individuato anche in questo caso una fonte: letteralmente un blog anonimo firmato da un tale “Agente Smith”, senza alcuna prova se non un Tweet sospeso di un account identificato dal dipartimento di Stato Americano come parte della macchina della disinformazione filorussa e da 4chan, imageboard di “troll” padre e madre della cospirazione di QAnon tra le altre.
Aggiungendo inoltre che Izumi Nakamitsu, l’alto rappresentante delle Nazioni Unite per il disarmo, ha dichiarato per due volte (l’11 marzo e il 18 marzo 2022) che «le Nazioni Unite non sono a conoscenza di alcun programma di armi biologiche condotto in Ucraina». I laboratori di salute pubblica presenti in Ucraina sono utilizzati per fare ricerca e provare a mitigare le minacce di malattie pericolose. Nessuno di questi laboratori si trova in ogni caso sotto l’acciaieria di Azovstal.
Quindi no, non è vero che ci sono “biolaboratori NATO” in Ucraina
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