No, la giacca di Salvini in Polonia non è il problema (sul resto, si discute…)
Fact checking in breve. La controversia sulla giacca di Salvini in Polonia è, letteralmente, l’ultima cosa su cui si dovrebbe discutere sui social ma per una bizzarra eterogenesi dei fini, quella che sta riempiendo l’hashtag #colmar su Twitter in questa nottata marzolina.
Della bizzarra vicenda incorsa al senatore Italiano ne abbiamo parlato in lungo e in largo.
Salvini va in Polonia al seguito di un gruppo di volontari di una Onlus (ci ritorniamo, questo è importante) e ha occasione di conferire col sindaco Wojciech Bakun.
Sindaco polacco che, ricordiamo è tutt’altro che una figura di sinistra, bensì un uomo profondamente di destra, descritto come affine al sovranismo euroscettico con un occhio al populismo “antikasta” del grillismo della prima ora. Quello, per intenderci, alleato dello stesso Salvini nel Conte I e vicino a Kukiz15 nel 2019, aggressivo verso la sinistra con cui poi ha decisamente imparato a convivere.
Uomo che come abbiamo visto nel precedente articolo non ha perdonato a Salvini il passato supporto per Putin, tanto da rinfacciarglielo e allontanarlo.
E questo oseremmo dire è già abbastanza per aprire ogni possibile discussione su quanto Internet sia una capsula del tempo che conserva tutte le nostre posizioni, e che esse possono tornare a morderci le terga quando meno te lo aspetti.
Ma la giacca non è il problema.
No, la giacca di Salvini in Polonia non è il problema (sul resto, si discute…)
La Giacca di Salvini in Polonia? Era, ovviamente, una giacca della ONLUS, riportante quindi i suoi loghi e quelli degli sponsor.
Siamo abituati ai poliedrici costumi di Salvini, ormai diventati parte di un meme, nella tradizione che vuole Salvini indossare abiti, uniformi e divise delle persone con cui si accompagna o che rappresenta.
Essendo al seguito di una ONLUS ha indossato una divisa dell’ONLUS. E fin qui niente di strano.
Ma l’evento che entrerà nei libri di storia è quello che è accaduto dopo. Non prima: dopo.
Compreso il fatto che uno degli stessi sponsor della ONLUS, la AUDI, abbia dovuto rilasciare sempre su Twitter un comunicato per scindere supporto economico da una ONLUS da supporto politico ad un rappresentante del mondo della politica stessa in viaggio con la ONLUS suddetta.
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