No, il governo spagnolo non ha “rimosso la religione cristiana” per imporre il credo islamico nelle scuole
Le decontestualizzazioni, le fake news e anche un certo vittimismo espresso sui social da chi non ha ancora sviluppato lo spirito critico, sono realtà internazionali. Per questo oggi parliamo di una bufala che arriva dalla Spagna, Paese anch’esso martoriato dalle bufale che, a questo giro, riguardano la religione cristiana.
In Italia capita molto spesso di incontrare disinformazione sulla convivenza delle religioni, con improbabili delibere da qualsivoglia istituzione secondo le quali l’Islam prenderà il posto del Cristianesimo e nelle scuole, e nelle chiese, e sui libri di testo e via, e via, e via. Secondo gli utenti spagnoli dei social media, a questo giro, il governo avrebbe rimosso la religione cristiana per imporre quella islamica in termini di insegnamento nelle scuole.
I post sui social
I post comparsi come funghi sui social network mostrano un documento attribuito alla Gazzetta Ufficiale dello Stato (BOE). Nello screenshot notiamo parti evidenziate in cui effettivamente si parla di “enseñanza de religión islámica“ destinata a scuole dell’infanzia, primaria, secondaria e scuole superiori. Pur non avendo totale dimestichezza con la lingua spagnola, se leggiamo ciò che è visibile dallo screenshot ci accorgiamo che in nessun passaggio si parla di eliminazione della religione cristiana.
Eppure l’autore del post sovrappone un testo che recita: “Hanno rimosso la religione cristiana per imporre quella islamica. Pisciare senza fare gocce. Questa è una sciocchezza”. Precisiamo che l’espressione “pa mearse y no echar gota” sarebbe una locuzione che esprime un dissenso, l’equivalente spagnola dell’inglese “fuc*ing hell” che denota uno stato di indignazione e rabbia.
Tuttavia, le conclusioni tratte dall’autore del post non corrispondono al vero.
No, il governo spagnolo non ha rimosso la religione cristiana
Quando un contenuto riguarda le istituzioni, la prima fonte da consultare sono i canali istituzionali. Lo abbiamo dimostrato ieri, quando alla prima ministra neozelandese sono state attribuite minacce di censura contro la libera espressione.
Nel nostro caso, trattandosi del governo spagnolo, la prima cosa da fare è consultare la prima pagina del Boletín Oficial del 22 settembre, ovvero la data indicata nello screenshot. Troviamo riscontro a questo indirizzo.
Se ci facciamo caso, il documento del Ministero dell’Istruzione è rivolto principalmente agli studenti musulmani (“alumnos musulmanes”). Ciò che dobbiamo sapere e ricordare è che il diritto degli studenti musulmani a ricevere l’insegnamento della religione islamica è sancito dalla legge 26/1992, che nell’articolo 10 comma 1 sancisce il diritto degli studenti spagnoli “a ricevere l’educazione religiosa islamica nei centri educativi pubblici e privati” grazie all’accordo tra lo Stato Spagnolo e la Commissione Islamica Spagnola.
Ancora, ricordiamo che la legge organica (qui il significato) 7/1980, nell’articolo 2c sancisce la libertà religiosa “de toda índole”.
A proposito di religione cristiana, nello specifico, l’accordo tra il governo spagnolo e la Santa Sede del 3 gennaio 1979 riconosce – appunto – il diritto a riceverne l’insegnamento.
Quindi?
L’eliminazione della religione cristiana per imporre quella islamica nelle scuole è dunque un’interpretazione errata da parte dell’autore del post. La realtà oggettiva è tutta nei canali istituzionali del governo.
Questa notizia è stata trattata anche dai colleghi spagnoli di Maldita.
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