No, i farmaci generici non sono inferiori a quelli “di marca”
L’acquisto di altre tipologie merceologiche ci ha abituato a cercare la marca: un piccolo elettrodomestico di marca ad esempio arriverà assistito da idonea garanzia e requisiti di sicurezza che un clone difficilmente possiede, ed abbiamo perso il conto di dischi rigidi e periferiche “di sottomarca” per computer e console rilevatesi dei falsi ed anche inutilizzabili.
Per i farmaci però non è così: farmaco di marca non significa sempre superiore, farmaci generici non significa dannoso, anzi i due tipi di farmaco si equivalgono perfettamente ed entrambi tutelano la nostra salute.
No, i farmaci generici non sono inferiori a quelli “di marca”
Il farmaco generico è il nome “comune” del “farmaco equivalente”, che è semplicemente un farmaco basato sugli stessi principi attivi del farmaco di marca (con al massimo qualche differenza negli eccipienti), ma del quale il costo dei brevetti è stato abbattuto perché essi sono scaduti.
Tornando al paragone del piccolo elettrodomestico, è come quando nella nostra rubrica retro abbiamo visto come negli anni ’90 la tecnologia “Trinitron” che rendeva televisioni e monitor della SONY più apprezzati dei prodotti della concorrenza è andata a scadenza del brevetto consentendo alla concorrenza di riprodurla con altri nomi, creando ad esempio le TV Mitsubishi Diamondtron dalla stessa qualità visiva.
Anche i farmaci generici sono sottoposti a rigidi controlli delle associazioni del farmaco (come l’italiana AIFA) ed hanno gli stessi criteri e le stesse qualità.
Quello che cambia sono i costi di ricerca, il che ci porta alla seconda questione.
Se non esistono farmaci equivalenti per ogni cosa non è perché essi siano “inferiori”, ma perché qualcuno deve ovviamente fare ricerca per ottenere nuovi e più efficaci farmaci e qual qualcuno come contropartita deterrà il brevetto per un determinato periodo, in modo da rientrarvi nelle spese.
Tutto qui.
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